giovedì 24 agosto 2017

Siamo ancora vivi...

E' tanto che non scrivo, ho avuto molto da fare, tra lavoro ed altri impegni ho mollato il piacere di scrivere.
Oggi alle soglie del mio compleanno ritrovo il desiderio di riaprire il blog e di sbirciare, le visualizzazioni sono crollate ma è normale, voglio riprendere a parlare su questo diario per lasciare i miei pensieri in questo cassetto virtuale e tecnologico.
Sono accadute tante cose sia in Italia che all'estero, ma tutte brutte, attentati, terremoti, catastrofi che dopo avvenute ci si accorge che potevano essere evitate.
Ma mi chiedo ogni volta, ma se le potevamo evitare perché non lo abbiamo fatto?
Chi ci impedisce di fermare i terroristi quando se ne conosce nome e cognome?
E per quale motivo riusciamo a sapere quando una scossa sismica deve arrivare e non facciamo niente per evitare almeno le vittime umane?
Ma se siamo così bravi e tecnologici, perché non miglioriamo la vita dell'essere umano?
Tutte queste domande mi tengono sospesa e non so dare risposte che possano colmare le lacune, ma definire migliorata la nostra vita quando di fronte agli eventi calamitosi della natura non sappiamo come gestirli, e di fronte alla follia omicida di uomini presi da ideologie pseudo religiose restiamo inermi e indifesi e non riusciamo a contenere o ad amministrare in modo intelligente certi eventi, credo che non abbiamo fatto dei grandi passi in avanti ma penso e credo che siamo in quel momento di grande ottenebrazione già vissuta in tempo Medioevale, dove c'erano le streghe, l'inquisizione, il buio sia nelle strade che nelle menti, dove si respirava aria chiusa e fetida, legata all'impossibilità umana di aprirsi a spazi e visualizzazioni diverse. Dove si credeva nel male oscuro, perché nessuno aveva la curiosità di aprire le finestre della conoscenza, provare a guardare oltre il proprio ristretto spazio, dove il Vassallo era detentore di vita e di morte.
Abbiamo modificato i nomi dei capi, abbiamo cambiato l'idea del nostro misero vivere, ma senza regalare alla vita il vero significato di libertà.
Che non è la libertà di "faccio quello che mi pare", ma è la LIBERTA' capace di valutare le necessità di tutti, e dico tutti gli esseri viventi, è il rispetto di ognuno di noi, è la capacità di affermarsi attraverso il lavoro, l'espressione del pensiero individuale che sa diventare  pensiero comune di un popolo.

Qui sta molto bene una frase "Quell'uomo che è libero dalla credulità, che conosce l'Increato, che ha tagliato tutti i legami, che ha cancellato tutte le tentazioni, che ha rinunciato ad ogni speranza, costui è davvero il supremo fra gli uomini".

Voglio augurarmi che questo divenire sia più vicino di quello che sembra, non tanto per quelli della mia età, ma per tutti i giovani che sono nostri figli, non bisogna solo aspettarsi dagli altri dei cambiamenti, ma dobbiamo ognuno nel nostro piccolo spazio modificare abitudini, consuetudini, mal costumi, vizi e pratiche che avvelenano e non possono modificare la vita su questo pianeta.
A risentirci presto, sicuramente prima del mio prossimo compleanno!


Con affetto e amore

Doriana