giovedì 14 dicembre 2017

Anna e Marco...

Quando si avvicinano le feste natalizie mi sento sempre triste, non so perfettamente il motivo, ma tornano alla memoria storie e momenti di vita lontane.
I ricordi affollano la mente e riempiono il cuore di malinconica luce, e come in un film si dipartono immagini, voci, suoni che affollano le cellule cerebrali che lentamente ripropongono pensieri che sembravano totalmente seppelliti.
Torno indietro e mi torna alla mente la canzone di Lucio Dalla, Anna e Marco, legata a lontani ricordi e riesco a visualizzare momenti particolarmente intensi che mi regalano ancora sensazioni miste di felicità e tristezza, tutto si mescola in una forte voglia di rivivere quei momenti attraverso la memoria. Ed ecco riapparire nelle orecchie la musica e le parole di quella canzone che ha portato per mano una storia d'amore giovanile.
Avere vent'anni e innamorarsi di un ragazzo della tua stessa età, conosciuto attraverso una tua cara amica, prendersi per mano e iniziare un viaggio insieme, che doveva durare per sempre. Sensazioni struggenti che ti catapultano indietro come se fosse una macchina del tempo, e ritrovi profumi, voci, risate che risuonano nelle orecchie.
Immagini che scorrono veloci alcune belle, altre tristi, altre ancora ti fanno sorridere.
Lui allievo pilota, tu diplomata senza lavoro, cosa ci ha uniti non me lo spiego, cosa ci ha allontanati questo lo ricordo bene, la sua voglia di diventare un grande pilota di caccia, la forza che lo faceva diventare determinato e sicuro davanti ad ogni situazione.
Ci ha uniti la grande diversità, quella che poi lega tutti gli esseri umani, trovare nell'altro quello che manca a te.
A me mancava la determinazione, il coraggio di intraprendere una strada che portava a vivere la mia vita per quella che era, non fatta di sogni e di romanticherie.
Cosa ci ha diviso? Un oceano, l'oceano Atlantico che divide l'Italia dall'America, la sua carriera, la gioventù, la lontananza e chissà quante cose ancora!
Questa canzone mi ha fatto piangere per tanto tempo, ritrovavo un po' la nostra storia, strofe come "Anna con le amiche, Anna che vorrebbe andar via", ma sicuramente quella più vicina a quel momento è questa frase,  "Ma l'America è lontana, dall'altra parte della luna...".
Purtroppo non è finita come la canzone "qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano", la nostra  storia si interrompe attraverso un telefono, dall'altra parte della luna una voce mi dice che non può continuare, percepisco ancora quel dolore sordo, quella rabbia infinita, ma soprattutto la mia  solita richiesta " perché", rimasta senza risposta.
La cosa bella che se mi rivedo e mi ascolto non sono cambiata, sono rimasta una instancabile romantica, con una corazza che mi protegge dai dolori e soprattutto da tutti quelli che vedono il mondo in modo materiale, sterilmente avvinghiati alle cose, sopraffatti dalla superficialità, sostenuti da false ideologie, intrappolati in conformità che uccidono i sensi, invertono i pensieri fino a soffocarne la forza.
Questa storia è stata un po' come poi ho scoperto durante gli anni della mia vita, sottolineata dal mio profondo sentire gli avvenimenti, percependo molto prima quello che sarebbe accaduto tra noi, una sera in macchina poco prima che partisse, gli dissi che non ci saremmo più rivisti, lui forse per paura mi diede uno schiaffo, lo guardai inorridita e piena di stupore, non me lo aspettavo.
La vita è continuata per tutti e due, lui si sposò dopo essere tornato dall'America e lo è ancora con la stessa donna, io sono riuscita a provare amore per un uomo dopo nove anni , lui è diventato importante, io sono rimasta nel mio semplice mondo incantato!
Il resto ve lo racconterò un altro giorno, anche perchè niente si è fermato come per incanto.

Un saluto grande pieno di ricordi e non di rammarichi!
Buon ascolto




Doriana


venerdì 24 novembre 2017

Amicizia questa sconosciuta...

I sentimenti hanno sempre fatto vivere e morire, grandi poeti hanno raccontato i sentimenti conditi spesso da dolore, lacrime, abbandoni, per poi arrivare alla fatidica morte.
Parlare di amicizia appare quasi una cosa scontata, tanto inflazionata, troppo pubblicizzata. 
E' un tema ripercorso in continuazione dalla cinematografia, dalla pubblicità, e spesso pensiamo che sia semplice incontrare un amico/a con il quale riuscire a percorrere un periodo insieme, dividendo risate, allegria, divertimento...e poi quando questo finisce e arrivano momenti non proprio divertenti, ti giri e ti accorgi che quella persona non c'è più!!!
Ma cosa è successo, qui iniziano le domande che non avranno mai una risposta, anche perchè chi ti potrebbe rispondere è sparito, volatilizzato, eclissato.
Ecco che ti rendi conto solo allora che l'amicizia era un sogno, un ideale, una chimera il tuo amico non c'è più, cosa puoi aver fatto di così terribile che ha fatto fuggire a gambe levate il tuo grande amico? Forse non sei stato troppo corretto, forse hai detto parole sbagliate e senza senso, forse lo hai ferito senza volerlo...
Niente di tutto questo, è solo finito il tempo del divertimento, sei entrato in quella fase negativa dove non sei più a completa disposizione, i tuoi problemi, le tue difficoltà non interessano nessuno, meno che mai il tuo amico/a. 
Ed è qui che ti ritrovi solo, a dover trovare la soluzione più consona al tuo problema senza avere aiuto e conforto, sto parlando di discorsi, di parole, non parlo di aiuto materiale, ma di ascolto!
Proprio ieri su facebook ho visto un post che ha colpito molto la mia attenzione, un appello a dare aiuto a quelle persone che nella loro angoscia finiscono per mettere fine alla loro vita. Molto bello e sicuramente la persona che lo ha fatto lo ha fatto con il cuore, ma poi quando veramente ci si ritrova in una situazione simile chi è veramente propenso all'aiuto?!
Parlo di queste situazioni perchè è accaduto anche a me di ritrovarmi da sola, dopo aver aiutato persone a superare i loro drammi, divorzi, abbandoni, problemi con i figli, per arrivare a quelli che comportano problematiche della salute. 
Proprio ieri per puro caso ne ho vista una, parlo di quell'amica  a cui avevo donato molto tempo e ascolto. 
L'ho vista e penso che anche lei mi abbia vista, ma come spesso accade in queste situazioni ha abbassato la testa! Ma guarda il caso, lei che mi ha snobbata in un momento di grande difficoltà, a cui avevo raccontato il mio problema che non era banale, da cui speravo comprensione e appoggio.
Quando ho avuto bisogno mi sono ritrovata da sola, pensavo che avendo donato avrei ricevuto, ma non è così, il confessore deve ascoltare, ma non può essere ascoltato. 
In un mondo fatto di apparire e di apparenze ci stiamo lasciando morire alla solitudine, siamo sopraffatti di chiacchiere ed immagini, ma siamo abbandonati nei nostri dolori, che silenziosamente a volte ci trascinano verso una strada senza ritorno. Siamo bravi a giudicare, ma non sappiamo consolare, riusciamo a sapere tutto di tutti, ma non siamo capaci di essere compassionevoli.
Non parlo di quella compassione patetica e presuntuosa, ma della compassione vera e profonda, che etimologicamente  deriva dal latino "cum patior" , soffro con.
Nel tempo siamo riusciti a cambiare totalmente questo significato rendendo questa parola un concetto non ben definito di pietà quasi dispregiativo. 
Eppure il suo significato è nobile ed elevato, è la partecipazione alla sofferenza di un altro essere, vuol dire comunione profonda con il dolore che non è nostro ma che appartiene all'essenza di altri esseri umani.
Riporta al concetto di amore, amore incondizionato che non chiede nulla in cambio.

Allora mi domando quanto siamo capaci di mettere in opera questa trasformazione profonda, quanto siamo capaci di metterci nei panni dell'essere umano che sta soffrendo senza declamare le nostre facili soluzioni, quanta capacità e volontà abbiamo nel mettere la nostra amicizia, all'ascolto e all'abbraccio del dolore altrui?

Spero che ognuno di voi riesca a ritrovare questa forza che tutti noi possediamo ma che è stata sopraffatta dall'egoismo e dalla superficialità, dobbiamo ricordarci che è facile scivolare dall'altra parte del recinto!



Un ASCOLTO e un abbraccio grande a tutti quelli che lo desiderano e che ne hanno bisogno!


Doriana

lunedì 13 novembre 2017

Feuilletton n°5...la storia continua

Spero vi siate appassionati alla storia della mia famiglia materna, fatta di semplicità, ma piena di imprevisti e di forza.
Eravamo rimasti (feuilletton n°4) alle tre sorelle, che avevano scelto ognuna la sua strada lavorativa, e da li' che voglio continuare.
Nonna Angela sposò molto tardi nonno Francesco, un uomo grande, alto, possente, di famiglia benestante con possidenze terriere, il cognome era Candida, un uomo di fine ottocento. Si sposarono contro il parere dei genitori di mio nonno che ritenevano nonna Angela non adatta a lui, secondo i criteri dell'epoca doveva sposare un'altra donna più ricca, ma a lui non piaceva perchè brutta e sporca.
A quei tempi oltre alle terre aveva un mulino per la farina.
Dovevano essere periodi non facili dove la medicina era ancora molto arretrata come conoscenze per questo a causa di una brutta congiuntivite avevano dovuto asportargli un occhio che era stato sostituito da uno di vetro. Da piccola non lo sapevo e non me ne ero mai accorta, accadde un giorno che casualmente aprii un cassetto per prendere un mazzo di carte, e vidi questi due occhi che mi guardavano dal fondo del cassetto e capii che il mio dolce nonno aveva una protesi oculare.
Lo ricordo alto, e sempre con il cappello di feltro tipo panama di colore avana, nonostante la sua altezza non mi ha mai fatto paura, adorava le carte da gioco, un vizio che mia nonna Angela non sopportava, a volte faceva tardi al bar del paese e nonna che era una donna forte e volitiva lo chiudeva fuori di casa facendogli passare la sera al fresco.
Intanto la famiglia Candida cresceva, un po' come "piccole donne", Pasqua incontra il suo amore Luciano, maestro elementare come lei e si sposano.
Mia madre, Mariangela, si innamora di un carabiniere, Antonio, mio padre, che per sposarla lascia l'arma in quanto all'epoca non era possibile sposarsi se non dopo aver compiuto ventotto anni.
Tutti e due hanno la stessa età non so come si siano conosciuti, forse una amica comune. Mio padre, lasciata l'arma che forse non faceva più per lui, inizia a lavorare in fabbrica, la Bomprini Parodi Delfino, detta B.P.D. come operaio.
Decidono di sposarsi e prima ancora che questo avvenga iniziano le tragedie. Mio padre come tanti maschi è succube di sua madre, nonna Cristina, appassionata religiosa bigotta, legata a San Antonio da Padova, forse per questo motivo il nome di mio padre.
Riesce a convincere mio padre a darle i soldi guadagnati durante la sua permanenza nell'arma, perchè servivano alla famiglia per acquistare altri terreni da coltivare, anche loro contadini possidenti  ricchi e taccagni, assicurandogli che glieli avrebbe restituiti prima di sposarsi.
Lui confidando in questo insieme a mia madre decidono la data l'11 settembre 1956, hanno compiuto ventisei anni, alcuni giorni prima del matrimonio mio padre richiede i soldi a suoi genitori, che semplicemente glieli negano dicendo che non li avevano.
Antonio confessa a Mariangela, pochi giorni prima, di non avere i soldi per pagare il matrimonio, tutto era pronto, la chiesa, il ristorante, tutto il paese sapeva del loro matrimonio.
Mia madre è stata sul punto di mandare tutto all'aria, venuta a conoscenza dell'inganno non voleva più sposarsi; nonna Angela e le zie la convincono a mandare avanti le cose, e a pagare tutto furono loro, i miei nonni.
Inizio negativo e tragico, le foto tutte rigorosamente in bianco e nero, ritraggono mia madre triste e mio padre in imbarazzo.
Tutto questo preceduto da una infausta precognizione di mia nonna che aveva presagito a mia madre di non sposare Antonio perchè un operaio non avrebbe mai avuto la capacità di farla vivere come mia madre era abituata. Lei candidamente rispose che ce l'avrebbe fatta, questo è il sintomo più grave che produce l'amore.
Si sposano e lavorano, a dicembre mia madre resta incinta di me, grande gioia che sarà presto accompagnata da un grande dolore, mia nonna Angela a maggio del 1957 muore, un problema cardiaco che per l'epoca portava sempre a conseguenze infauste.
Il suo stato non era stato preso molto seriamente dal medico curante, allora a pagamento, che riteneva responsabile l'affanno di mia nonna al suo peso.
La mia nonnetta era bassina e paffuta, bionda e con i capelli ricci, lunghi e tantissimi, che portava come era uso in quegli anni raccolti in uno chignon sulla cima della testa con una leggera flessione ai lati del viso, di lei mi rimane una foto in bianco e nero. 
Secondo il medico questa era la causa della sua fatica nel muoversi, o salire le scale, o fare altre attività semplici legate alla vita quotidiana.
Dopo un forte malore, viene subito ricoverata in una clinica a Roma, ma ormai era troppo tardi per intervenire, muore stroncata da un infarto.
Mia madre al quinto mese di gravidanza viene a contatto con un dolore così grande come la morte di sua madre, ma nello stesso istante io nella pancia conosco il vero soffrire della vita... la morte.
 Nasco come era consuetudine a quei tempi, in casa e precisamente nella casa di famiglia a Gavignano dove erano vissute le mie nonne, le mie zie, mia madre, una casa con un grande significato per me.
Sembra dai racconti fatti da mia madre sia andato tutto bene, la levatrice, così si chiamava l'ostetrica allora, mi ha fatto nascere sana, in ottima forma, peso 4,200 kg, piango subito, e a detta dei molti che mi hanno conosciuto ero molto bella.
Credo di aver ridato il sorriso a mia madre, dopo la Morte, prepotente torna la Vita, la gioia.
A quei tempi avere il latte per una madre era un dono enorme, e mia madre ne aveva tantissimo, tanto da sfamare me ed un altro bimbo, era consuetudine aiutare altre madri meno fortunate.
Ho conosciuto da grande quella specie di fratello, che inconsapevole aveva preso il mio stesso alimento, quel latte ci aveva nutriti ed aiutato a crescere.
Era un tipo strano, forse oggi lo definiremo autistico, non socializzava con nessuno, viveva in un mondo fantastico, adorava disegnare, lo vedevo un po' come un Ligabue moderno. Ricordo la sua voglia di disegnare, mi fece un ritratto su un foglio di carta e con una matita, mi spiegava il chiaro scuro, in modo semplice e molto primitivo apparii su quel foglio, avevo i baffi, ma lui mi disse con quella semplicità che è data solo ad esseri particolari, che quella era l'ombra!
Non vi so dire che fine abbia fatto, non ricordo neanche il suo nome, ricordo solo che era per il paese uno zimbello, deriso, additato come un folle, un fuori di testa, a me faceva tenerezza, forse per il fatto che tutti e due avevamo alcune cose in comune; il desiderio della pittura, e il latte che ci aveva fatto crescere!
Dopo qualche anno andammo a vivere a Colleferro, in un grande palazzo, all'ultimo piano, in poco tempo la mia famiglia era cresciuta, si erano aggiunte in soli tre anni altre due sorelle.
Ma questa è un'altra storia...
La vita rivista sotto forma di scrittura serve per non tralasciare il bello, e per condividere il brutto, forse diventa più leggero proseguire, ma soprattutto ottieni un chiarimento alle tue fatiche, dolori, rinunce, in questo modo gli dai il giusto valore e trovi una spiegazione.



 Questa sono io e la mamma, sulla piazza di Gavignano!










Grazie

Doriana

giovedì 26 ottobre 2017

Detesto...

Detesto tutto quello che si muove in modo subdolo e non preciso, detesto il pressapochismo degli esseri respiranti che si credono perfetti, detesto quello che ci viene propinato come necessario senza esserlo, detesto il provincialismo con cui spesso si vive, detesto l'ipocrisia in tutti i suoi aspetti!
Alla base della nostra vita spesso ci ripetiamo di dover fare, dover essere, dover vivere secondo schemi dettati da motivazioni che nulla hanno a che fare con l'essere umano inteso nella sua triade; corpo, mente, spirito.
Vivere in quel modo silenzioso, falso, ipocrita che ci porta ad essere falsamente interessati alle persecuzioni dei popoli, alle terribili e funeste problematiche umane, della terra che si va distruggendo, degli uomini che si uccidono senza motivo. restare indifferenti difronte a tutto, facendo finta di vivere nel modo giusto, corretto, dove ci si commuove per la farfalla che vola nell'aria, ma non ci interessa saper se il vicino riesce a sopravvivere.
Ma cosa ci serve per accorgerci che ognuno di noi ha bisogno di un altro per potersi sentire vivo, che siamo innegabilmente legati da fili invisibili che ci uniscono a volte in una sola forma di vita.
Quanta poca forza c'è nella nostra vita, tutto ha un colore sbiadito, un suono indefinito, una stretta di mano floscia e senza energia, un sorriso falso senza luce, un abbraccio che non scalda, un bacio che non ama!
Voler provare la vita attraverso questa poca energia non è pensabile, ci spaventa il contatto perché ci possiamo infettare, ci barrichiamo dietro falsi moralismi, ci si nasconde per non prendere posizioni azzardate.
Farei una giornata all'insegna del "Possibile tutto", guardarci senza conoscerci, abbracciarci senza amarci, salutarci con un bacio senza essere amanti, provare a sentire il calore dell'altro, donando altrettanto calore, formando una forza di luce che ci legherà per sempre al mondo che tutti desideriamo!
Utopia, fantascienza, filosofia, urlare un "NO" che possa essere avvertito fino in alto nel cielo, che poi si polverizzi in tanti no piccoli ma forti, che riempiano la terra di colore, di energia, di forza, capace di imprimere una rotazione giusta; dove la terra possa riprendere una orbita corretta.
Immaginare una trottola che ruota impazzita senza un ordine codificato da leggi Divine, dove solo il desiderio di molti uomini dotati di quella purezza che contrasta il buio, dove ci troviamo ormai da diversi anni, riesca ad imprimere la giusta rotazione  dove il bello non venga scambiato per banale, dove l'amore non venga confuso con l'ipocrisia, dove la religiosità non prenda il sopravvento come forza negativa di dominio, dove l'essere umano sappia riprendere in mano la propria forza vitale senza paura.
La paura, sentimento strisciante che incide sulle tematiche di tutti i giorni, quotidiano, politico, medico, spesso siamo confortati dal fatto che mediocremente ci riteniamo coraggiosi, senza tener conto che la paura ci attanaglia, ci stritola, ci avvolge in quelle spire che spesso ci fanno rinunciare a combattere per avere parte fondamentale della nostra vita.
Sicuramente è un'aspirazione surreale la mia, ma una cosa è certa "IO CI CREDO", e spero che altri pazzi come me pensino e desiderino la stessa cosa: una vita da ESSERE UMANO, che sia degna di questo nome.
Senza paura vivere, desiderando, auspicando, farneticando, pensando, volendo, vivere con amore quello che mi appartiene, senza che uno qualsiasi possa portare modifiche a questo.
Adesso una bella ricetta di un dolce che dolcifichi in maniera forte la nostra giornata.

Torta dei mille desideri



Ingredienti:
un pan di spagna già pronto, oppure una mia ricetta
una crema pasticcera fatta come segue:
3 uova fresche, dove useremo solo i tuorli,
4 cucchiai di zucchero o fruttosio,
3 cucchiai di farina o 4 cucchiai di fecola di patate,
1/2lt di latte vaccino oppure latte di riso ricordandoci che se usiamo del latte vegetale aggiungiamo un cucchiaio di farina,
3 cucchiai di cacao amaro o se preferite cioccolato fondente 100gr,
3 cucchiai di gocce di cioccolato fondente,
un baccello di vaniglia.
Per la bagna usare del liquore dolce allungato con acqua.

Sbattere i rossi con lo zucchero, intanto mettiamo a bollire il latte con la vaniglia, quando i rossi sono ben montati aggiungere la farina, il cacao o il cioccolato sciolto a bagnomaria,  mescolando delicatamente, subito dopo aggiungere lentamente il latte. In una pentola mettere dell'acqua a bollire ed immergere il contenitore della nostra crema facendo cuocere a bagnomaria. Quando inizierà a bollire e ad essere densa togliere dal fuoco lasciare raffreddare, intanto prendere il pan di spagna tagliarlo in due parti, bagnare con il liquore, spalmare la crema mettere le gocce di cioccolato, poi aggiungere l'altro strato, bagnare di nuovo e rimettere la crema mettere altre gocce di cioccolato. riporre in frigo e servire freddo.
Buone coccole a tutti.

Un abbraccio forte ed intenso come il cioccolato!

Doriana

giovedì 19 ottobre 2017

Ridere...

Adesso si fanno terapie della risata, yoga della risata.
Bene ridere sicuramente è una terapia ottima per il nostro corpo, per le difese immunitarie, per la psiche, per la mente...ma con chi ridere?
Mi chiedo perché si finisce di ridere durante la vita.
Ricordo perfettamente all'età di 20/30 anni le risate che mi facevo insieme alla mia migliore amica Antonella, tutto era perfetto per una battuta arguta seguita da una risata sonora.
Piano piano, lentamente quel ridere si è affievolito perdendo quella energia che ti faceva scuotere dalle risate, ti faceva piangere dal ridere, e non potevi fermarti perché solo guardandoti negli occhi ricominciavi a ridere.
Ma dove è finito questo meraviglioso sorriso senza poi grandi ragioni, poteva essere un tipo strano che passava, una stranezza che ti era accaduta durante la giornata oppure una tua defaillance che ti faceva piegare in due dalle risate.
Ti prendeva la pancia e i muscoli si contraevano fino a farti male, meglio di tutti gli addominali fatti in palestra.
Ma cosa succede durante gli anni, perché non riusciamo più a ridere, non dico sorridere, ma ridere, ridere a crepapelle.
Come possiamo fare per tornare a ridere, perché non ci sono terapie omeopatiche del buon umore, perché non abbiamo a disposizione un'aspirina del sorriso, tornare a ridere è quello di cui abbiamo bisogno!
Vediamo se riesco a darvi una ricetta economica e salutare.
Prendiamo la nostra vita passata dai 30 anni in su' e iniziamo a guardarla come se fossimo al cinema, il tuo film scorre inesorabile sullo schermo. Guardiamo attentamente come se non ci appartenesse, iniziamo da quello che spesso cambia la vita degli esseri umani: il matrimonio
Mi vedo quel giorno come se fosse adesso, l'abito pronto ed indossato, e per la grande paura una diarrea da non credere per una stitica come me! C'è da ridere!
Mentre finisco di prepararmi, i genitori di lui, chiaramente senza diarrea, in disparte, con una paura inesprimibile verso questa unione, che come si leggeva nei Promessi Sposi " sto' matrimonio non sa' da fare", non ridevano affatto.
Poi si arriva in chiesa, auto bellissima, chiaramente prestata da un amico carissimo di tuo marito, che dopo quel giorno diventa irrintracciabile. Come anche è poi accaduto alla mia carissima testimone, ed al grandissimo amico d'infanzia del tuo consorte, anche lui svanito nel nulla della vita!
Già questo fa molto ridere, ma a distanza di tanti anni fa anche pensare...
A cosa non ve lo dico adesso!
Intanto mi sono fatta veramente delle belle risate!
Grazie a questo film in 3D forse si riesce a capire il senso della vita attraverso tanto ridere...ridere a crepapelle!

Un abbraccio forte e tante risate, iniziate a ridere della vostra/nostra vita, per allungare la vita stessa, per poterla gustare fino in fondo!


Doriana

martedì 26 settembre 2017

Correre per non arrivare...

Forse oggi si corre troppo, sbattendo il viso come le mosche, contro tutto quello che si incontra, come si può cambiare tutto questo senza farsi del male?
A volte penso a cosa produce questa frenesia, mi guardo, mi ascolto e non trovo una spiegazione.
La vita cosa rappresenta nella mia vita, o nella vita di ognuno di noi.
Tante belle frasi piene di grande filosofia, dove spesso ci imbarchiamo nella più profonda ipocrisia umana.
Bugie raccontate credendole vere, fandonie plausibili per gli altri e per noi.
Amori grandi fatti di meraviglie del creato, mentre nel nostro cuore si muove solo paura, solitudine, rabbia, incapacità di dire o di accettare la verità, silenzi indagatori, silenzi colpevoli di non amare e di non riuscire a dirlo.
"La loro bocca dice menzogne e alzando la destra giurano il falso".
Insensibili alle urla degli altri Esseri umani, continuiamo a far finta che tutto è perfetto e a posto, non ha sbavature, non presenta imperfezioni, l'egoismo che trasuda umanità, ci allontaniamo da tutto ci fa orrore perchè non rientra nella bellezza desiderata o sperata.
Quanto poco coraggio abbiamo nei nostri cuori!
Un discorso che vi può apparire strano ma rileggete più volte queste poche parole e sapranno aprire canali chiusi da secoli, aprirete gli occhi su immagini che non potevate vedere. Queste poche parole magiche vi rimbomberanno nel cervello, risuonando come trombe nell'anima e nel cuore. Quando sentirete la Pace solo allora avrete compreso!


Un abbraccio a tutti!

Doriana

sabato 16 settembre 2017

La vita si ascolta...

A volte mi chiedo dove sia finita la voglia di ascoltare, ascoltare la gente, ascoltare l'anima, ascoltare il silenzio per poter udire l'infinito.
La musica del cosmo, il concerto del creato, la melodia dell'anima!
Ascoltare, non ne siamo più capaci, e come stare fermi, altra cosa che non riusciamo a fare.
Provate a stare fermi immobili per cinque minuti...ci siete riusciti?
Provate ad ascoltare una persona per cinque minuti...ci siete riusciti?
Ascoltare non è sinonimo di sentire, sentire lo facciamo spesso quando siamo costretti anche senza averne voglia, le chiacchiere dei nostri simili, quindi usiamo le orecchie e niente altro.
Quando si ascolta tutto il corpo partecipa in questo lavoro, i nostri occhi, il viso, ma soprattutto l'anima e per questo riusciamo ad entrare in empatia con l'altro essere e comprendiamo il suo racconto, portando l'esperienza ad un livello animico, proviamo "compassione", che non è quel sentimento patetico, ma è con-passione, in questo modo siamo totalmente partecipi al racconto, ed è come vivere un'altra vita...quella dell'Essere che si racconta!

Ascoltare è sentire lo spirito entrare in contatto con l'intero corpo, perfino con le parti più remote che la mente normalmente non raggiunge.


Buona domenica di ascolto!

Doriana

giovedì 14 settembre 2017

La pancia...

Cosa ci impressiona e ci condiziona più di tutto?
La pancia, il nostro addome, vuoi perchè è troppo grande, vuoi perchè è troppo gonfio, vuoi perchè non è più giovane, ma cosa facciamo per lui?
Niente e mai abbastanza per un organo importante come il nostro intestino, e già perchè quando diciamo "pancia", proclamiamo a gran voce "intestino", non si vede ma a volte si fa sentire, con mugugni di ogni sorta, con dolori e gonfiori, con fuoriuscite poco eleganti di aria a volte con odori non gradevoli!
Ecco in quei momenti ci ricordiamo dell'intestino, lunghissimo anche 6/7m  quello tenue e poi c'è il crasso che ne ha un altro metro e più, come si può pensare di mantenere pulito un tubo così lungo fatto di intersezioni, angolature e dove scorrono tutte le nostre scorie.
L'intestino è sempre pieno di batteri, che ci aiutano a vivere in modo sano.
Proprio l'altro giorno leggevo su un giornale un articolo scritto da Emilio Minelli, molto interessante, dove parla della grande importanza che hanno i batteri nella nostra vita, essere in compagnia di tanti batteri che percorrono la nostra stessa strada, che si modificano attraverso il cambiamento del nostro stile di vita.
Si parla di microbioma umano, una parola difficile, ma ci racconta come i batteri patogeni e non, vivono in simbiosi con il nostro corpo, oggi possiamo asserire che le forme microbiche contenute nel nostro organismo da cui prendiamo in prestito alcune sequenze genetiche che servono a produrre elementi importanti per la nostra vita, ed ogni volta che attraverso una errata alimentazione o peggio ancora con l'uso di antibiotici andiamo a distruggere questi batteri, alteriamo in modo importante l'eco-sistema riportando gravi scompensi fisiologici, che a lungo termine produrranno malattie.
Per questo alla domanda "come sta il tuo intestino?" non dobbiamo rispondere frettolosamente "bene", ma confrontare la nostra alimentazione, pensare a quante volte in modo banale e superficiale facciamo usa di farmaci, in modo specifico di antibiotici, a quel punto possiamo tirare le somme e comprendere se siamo in un bilancio positivo o negativo per il nostro intestino.
Quello che è meraviglioso comprendere è che l'uomo è un organismo molto complesso, che la distruzione in massa ed indifferenziata di numerosi batteri sta determinando il cambiamento del patrimonio genetico, in questo modo possiamo riuscire a comprendere il motivo per il quale la nostra salute si modifica nel corso dell'esistenza, spesso siamo esposti a sollecitazioni tossiche sia dell'ambiente che date dagli alimenti ingeriti.
In questo modo si spiegano anche malattie fino a poco tempo fa sconosciute o molto rare, patologie legate al sistema immunitario che è a sua volta legato all'intestino in maniera perfetta.
Qui iniziamo a pensare anche ai nostri figli, nati già da due esseri intossicati e non perfettamente funzionanti, che vanno a generare prole che avrà sempre più facilmente problematiche immunitarie, con capacità ridotte di gestire qualsiasi intossicazione, forse anche la più banale, e dove la risposta del corpo sarà una patologia autoimmune!
Riscoprire una sana alimentazione, ed un corretto uso dei farmaci ci aiuterà a rivedere la nostra flora intestinale ed a correggere gli errori fino a ora fatti per pura ignoranza!


Buon intestino a tutti!

Doriana

giovedì 24 agosto 2017

Siamo ancora vivi...

E' tanto che non scrivo, ho avuto molto da fare, tra lavoro ed altri impegni ho mollato il piacere di scrivere.
Oggi alle soglie del mio compleanno ritrovo il desiderio di riaprire il blog e di sbirciare, le visualizzazioni sono crollate ma è normale, voglio riprendere a parlare su questo diario per lasciare i miei pensieri in questo cassetto virtuale e tecnologico.
Sono accadute tante cose sia in Italia che all'estero, ma tutte brutte, attentati, terremoti, catastrofi che dopo avvenute ci si accorge che potevano essere evitate.
Ma mi chiedo ogni volta, ma se le potevamo evitare perché non lo abbiamo fatto?
Chi ci impedisce di fermare i terroristi quando se ne conosce nome e cognome?
E per quale motivo riusciamo a sapere quando una scossa sismica deve arrivare e non facciamo niente per evitare almeno le vittime umane?
Ma se siamo così bravi e tecnologici, perché non miglioriamo la vita dell'essere umano?
Tutte queste domande mi tengono sospesa e non so dare risposte che possano colmare le lacune, ma definire migliorata la nostra vita quando di fronte agli eventi calamitosi della natura non sappiamo come gestirli, e di fronte alla follia omicida di uomini presi da ideologie pseudo religiose restiamo inermi e indifesi e non riusciamo a contenere o ad amministrare in modo intelligente certi eventi, credo che non abbiamo fatto dei grandi passi in avanti ma penso e credo che siamo in quel momento di grande ottenebrazione già vissuta in tempo Medioevale, dove c'erano le streghe, l'inquisizione, il buio sia nelle strade che nelle menti, dove si respirava aria chiusa e fetida, legata all'impossibilità umana di aprirsi a spazi e visualizzazioni diverse. Dove si credeva nel male oscuro, perché nessuno aveva la curiosità di aprire le finestre della conoscenza, provare a guardare oltre il proprio ristretto spazio, dove il Vassallo era detentore di vita e di morte.
Abbiamo modificato i nomi dei capi, abbiamo cambiato l'idea del nostro misero vivere, ma senza regalare alla vita il vero significato di libertà.
Che non è la libertà di "faccio quello che mi pare", ma è la LIBERTA' capace di valutare le necessità di tutti, e dico tutti gli esseri viventi, è il rispetto di ognuno di noi, è la capacità di affermarsi attraverso il lavoro, l'espressione del pensiero individuale che sa diventare  pensiero comune di un popolo.

Qui sta molto bene una frase "Quell'uomo che è libero dalla credulità, che conosce l'Increato, che ha tagliato tutti i legami, che ha cancellato tutte le tentazioni, che ha rinunciato ad ogni speranza, costui è davvero il supremo fra gli uomini".

Voglio augurarmi che questo divenire sia più vicino di quello che sembra, non tanto per quelli della mia età, ma per tutti i giovani che sono nostri figli, non bisogna solo aspettarsi dagli altri dei cambiamenti, ma dobbiamo ognuno nel nostro piccolo spazio modificare abitudini, consuetudini, mal costumi, vizi e pratiche che avvelenano e non possono modificare la vita su questo pianeta.
A risentirci presto, sicuramente prima del mio prossimo compleanno!


Con affetto e amore

Doriana


giovedì 18 maggio 2017

Quante chiacchiere...

Sento sempre tante parole, che urlano, che inveiscono, che uccidono, che profetizzano; ma cosa dicono tutte queste bocche spalancate che emettono suoni indistinti, che lasciano il vuoto dove l'hanno trovato!
Siamo in tempo di grandi cambiamenti in tutto il mondo risuona questa tiritera, ma vorrei far notare alle persone che i cambiamenti non sono sempre belli e positivi.
Tutti contro tutti, e nessuno a favore della vita, risuonano passi di guerra, ascolto tematiche di rivoluzione, cosa si sta facendo per il mondo e per i popoli di questa terra?!
Siamo certi che quelli che portano bandiere di pace e soluzioni economiche siano nella verità?
L'Italia si appresta al voto (speriamo!), la Francia l'ha fatto giorni fa',  altre nazioni dovranno decidere da che parte stare.
Ma quale lato della barriera è quello giusto, visto che i partiti come li avevo conosciuti 30 anni fa' non esistono, dove il gran minestrone politico ci porta adesso a destra, ma non troppo destra, e poi a sinistra, ma non troppo di sinistra. Ci ritroviamo con dei colori sbiaditi con polemiche rurali sempre forti, dove la voce del più cafone porta la sacrosanta verità.
Mi sento veramente frastornata in questo caos che non mi porta in nessuna direzione.
Intanto auguriamoci che si arrivi alle elezioni, per poter decidere civilmente quale possa essere il governo che desideriamo.
Siamo stati nella bagarre della Boschi con un padre che ha usufruito della popolarità politica della figlia, e da poco siamo sempre nel calderone dei padri con quello di Renzi.
Si assistono a delle scaramucce veramente patetiche ed infantili; sarebbe il caso che tutti questi esemplari politici facessero un passo indietro e smettessero di fare tutto questo teatro da strada e iniziassero a fare politica, quella seria senza disconoscere che in ogni luogo del mondo ci si muove con conoscenze e motivazioni solo politiche, e che dovremmo tornare all'educazione politica, in modo da non scadere in queste ridicole faccende casalinghe.
Si dovrebbe tornare a delle regole ferree, perché il popolo non ha bisogno di poteri forti ma ha bisogno di uomini capaci, saggi, che sappiano trascinarci fuori da questo caos!
Gli scandali che accadono oggi non scandalizzano più nessuno, perché ci siamo abituati a tutto questo orrore e non sentiamo più il fetore di quello che si muove intorno a noi.
Smettere di pensare solo a noi stessi e riprendere le motivazioni che conducono ad una politica corretta.
Credo che si debbano aprire delle scuole che formino gli uomini alla politica, come in qualsiasi altra scienza basta con questi esseri che nel sottofondo del mondo si muovono strisciando verso l'alto, pretendendo di essere migliori e più forti!

Come sempre vi lascio una frase fatta di saggezza!

" Il popolo ha fame perché chi sta in alto si mangia troppe tasse. Ecco perché ha fame.
Il popolo è difficile da governare perché chi sta in alto ama strafare. Ecco perché è difficile da governare.
Il popolo prende alla leggera la morte perché la sua ansia di vivere è eccessiva. Ecco perché prende alla leggera la morte.
Ora, chi non si da' da fare
 per vivere è più saggio di chi da' tanto valore alla vita."

E ancora parlando con saggezza.

" Un buon condottiero non è bellicoso. Un buon combattente ( politico) non è iracondo. Chi ben vince i nemici non contende. Chi ben impiega gli uomini si pone al di sotto di essi.
Questo si chiama "virtù del non contendere". Questo si chiama "capacità di impiegare gli uomini". Questo si chiama "essere uguali al cielo". Lau-Tzu

Un abbraccio nella solidarietà di ESSERE UMANO!

Doriana

giovedì 20 aprile 2017

Conosco un posticino...

Iniziano le belle giornate, la primavera esalta tutti i profumi, i colori, l'intensità dei suoni.
Tutto si risveglia in questo periodo meraviglioso dell'anno, la luce è più intensa e le giornate più lunghe.
Adesso si comincia a programmare le ferie e le vacanze, che ne dite di un bel giro in Italia, tanto da vedere, da ricordare, da assaggiare, cercando di mantenere nella mente le immagini che i nostri sensi riescono a carpire, e catalogare, perché un giorno possiamo riaprire l'album dei ricordi e riassaporare quello che abbiamo visto. I soldi spesi meglio sono quelli che si dedicano ai viaggi alla cultura e a se stessi!
Vedo che sono seguita in America, e propongo a quelli che non l'hanno mai fatto di fare un viaggio da noi in Italia, fermandosi in Umbria, o meglio ancora presso Villa Dorata.
Vi ritroverete perfettamente al centro della incantevole Italia e da qui potete decidere se incontrare il favoloso sud, assolutamente vi dovete fermare nella capitale la storica Roma, e poi proseguire, con la Puglia, il Salento, la Calabria e poi perché no la meravigliosa Sicilia.
Altrimenti andare verso le  caratteristiche città del nord, la Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, il Trentino, la Val D'Aosta.
Potreste veramente vedere quello che è contenuto nelle sette meraviglie del mondo!
Propongo Villa Dorata, una casa di campagna dell'ottocento rurale, tutta ristrutturata con modalità di recupero delle vecchie strutture, confortevole, posta a due passi a piedi da Todi, con tantissimo verde intorno, dove la pace è strettamente legata alla natura che circonda la casa.
Allora vi suggerisco questa incantevole casa, dove troverete Eleonora che parla perfettamente l'inglese, il francese e un po' di spagnolo, una calorosa accoglienza che vi metterà subito a vostro agio!
Intanto godetevi alcune immagini, spero vi facciano venire l'acquolina in bocca ed un grande desiderio nel cuore!







Se volete curiosare all'interno della casa vi suggerisco AIRBNB, dove troverete i particolari per venirci a trovare!


Viaggiare è il mio sogno, conoscere è quello che desidero!

Doriana

Aspettando il sindaco...

Mi sono accorta che il mondo gira per poi ritrovarsi sempre nello stesso punto. Sembra ieri ma ci stiamo ritrovando come anni indietro con il dilemma delle elezioni del sindaco a Todi.
C'è molta incertezza e confusione, guardando quello fatto dal sindaco in carica  ti accorgi che non ha rispettato una sola delle promesse fatte all'inizio del suo mandato.
Il fermento che vive Todi in questi giorni è allucinante, si riparano le strade, si inaugurano lavori fatti in precedenza, lo scompiglio è inverosimile. Mi chiedo come mai  tutti questi anni passati nell'assoluto fare niente, con strade che avevano buche che se ci finivi dentro non ne uscivi vivo, l'inettitudine e l'inerzia che abbiamo visto in questo periodo, dove qualsiasi cosa era superflua e fuori modo, adesso, come si usa fare in tutte le costituzioni, ci si infervora per farsi ricordare e soprattutto per ricordare agli elettori che il sindaco c'è e lotta con noi.
Organizzare una qualsivoglia festa paesanotta, o molto chic era improponibile, perchè non bello e non era da farsi. Il dopo terremoto che è stato per tutta l'Umbria una catastrofe economica con conseguenze sociali enormi, niente ha prodotto idee o iniziative da parte del sindaco in carica o da parte della Regione Umbria, non si sono sprecati neanche sui social network per incentivare il turismo, per far comprendere al mondo che l'Umbria non era tutta terremotata.
Un silenzio assurdo che lasciava molto spazio alla fantasia del popolo, che non rilasciava notizie corrette sull'entità del problema.
E poi che dire di questi coraggiosi turisti che si sono spinti fino da noi per ammirare le bellezze artistiche spesso chiuse per problemi sismici.
L'Umbria è un posto fantastico, poco reclamizzato, lasciato in uno stato di abbandono informazionale da terzo mondo. E' da poche settimane che vedo sulla RAI una pubblicità molto carina sulle varie regioni compresa la nostra, che rimette in luce la bellezza e l'accoglienza di questi posti.
Non so veramente chi voterò, e poi anche se lo sapevo non ve lo dicevo, ma sto' vagliando attentamente le proposte politiche dei vari settori con all'interno il loro dono, tutto adesso è fattibile anzi realizzabile, ma dopo cosa accade?
L'unico di cui leggo spesso idee di aiuto e di rinascita di questo paese è il signor Floriano Pizzichini, che cerca in modo anche elegante di far comprendere il suo piano politico e di rinascita di Todi, ma tutti gli altri dove sono e cosa pensano?
Forse si sentono già sconfitti in questa guerriglia urbana, o ancora non sanno bene cosa proporci, o forse ancora si stanno mettendo d'accordo con il nemico???
Bene l'11 giugno è alle porte, dobbiamo iniziare a porci delle domande e gli eventuali candidati a darci delle risposte, ma qui il silenzio è di tomba!
Aspettiamo con trepidazione quel giorno che verrà, e quindi vedremo cosa fare un voto lo darò sicuro, per questo o quello, o come diceva bene Totò "VOTA ANTONIO; VOTA ANTONIO", urlando dall'imbuto nascosto dietro una finestra!


Veramente bellissimo questo video guardatelo e fatevi due risate!!!


Un abbraccio elettorale a tutti quelli che mi seguono!

Doriana

lunedì 3 aprile 2017

Il terremoto...




Per caso ho visto sabato 1 aprile la manifestazione dei terremotati del centro Italia, è impensabile che si debba urlare la disperazione sotto gli edifici del governo, ma non doveva essere veloce questa ricostruzione?
Spero non abbia la stessa velocità usata per l'Aquila, dove ancora ci si trascina tra incompetenze,burocrazia, ladrocini, bufale, e mal-ricostruzioni. Ma come si fa a non dare risposte a tutte quelle persone che si sono viste portare via in una frazione di secondi tutta la loro vita?!
Ma cosa si sta aspettando?
Forse le prossime elezioni?
Dove si ergeranno uomini eroi che faranno ricostruire i paesi in un battito d'ali, quasi per incanto appariranno le casette, che dopo sei mesi dal dramma sono ancora in navigazione verso dove non si sa!
E si vedranno i politici visitare ancora quei luoghi orribili che lasciano angoscia e terrore solo a guardarli dalla tv.
Quello che mi domando è  perché si debba aspettare la burocrazia lenta ed estenuante, per quale motivo non si instaurano delle metodiche veloci proprio per queste eventualità calamitose, dove dei tecnici e dei burocrati possano espletare velocemente le varie procedure.
Questo accade nella mia frenetica fantasia, ma ancora di più mi domando per quale motivo tutti i cittadini coinvolti in queste situazioni non prendano l'iniziativa di unirsi per mettere insieme le forze fisiche, morali e di mezzi, escavatori, trattori ecc.e lavorare, per riportare ordine nelle loro strade e nella loro vita.
Senza perdere tempo in inutili dimostrazioni, conviene dimostrare il dissenso facendo da soli!
Allora forza e coraggio e muovete le vostre energie, in questo modo anche tutti i burocrati si convinceranno ad intervenire, e poi non restate con tutte quelle macerie che fanno sentire ancora la loro energia negativa, di distruzione, orrore, tristezza e disperazione!
L'unione è sempre stata la forza del popolo, da quando si è delegato altre entità aspettando che queste si muovessero a compassione del popolo, è qui e proprio qui, che abbiamo smorzato la nostra energia, credendo che solo lo Stato possa o debba salvare.




"Levati in piedi da te stesso, esamina te stesso da te stesso, e così, custodito da te stesso e rammemorante , vivrai felice." Buddha.

Rumorosamente con il chiasso che meritano queste realtà un pensiero di forza!

Doriana


venerdì 31 marzo 2017

Il movimento è vita...

Bello vedere le amiche di yoga che si muovono in modo ordinato ed armonico, lasciando spazio anche al coraggio, coraggio di appendersi alle corde e di lasciare il corpo penzolare!
Vedo con vera meraviglia i loro corpi cambiare, la postura che si modifica allungandosi, estendendosi, riprendendo movenze da giovani e non accartocciamenti e andature che lasciano travedere età che superano gli "anta".
L'energia è legata al movimento, l'energia si muove attraverso i meridiani del corpo, lo yoga rigenera l'energia che raggelata resta ferma in alcuni meridiani. Le asana ridonano gioventù a tutti, senza che ci si accorga della grande trasformazione che avviene anche nella nostra salute.
Adesso voglio lanciare anche l'idea della danza classica per le persone grandi, le posture, le movenze, la musica, riportano in modalità giovinezza il corpo, regalando allo Spirito forza, armonia, libertà, ed il piacere di condividere esperienze che non avevamo mai neanche pensato.
La possibilità è per tutti, grandi che hanno avuto esperienza nella danza, ma anche quelle come me che l'hanno solo sognata, guardando le ballerine che piroettavano come libellule.
Perchè non provare, perché non lasciarci andare alla bellezza del movimento armonioso e delizioso della danza, siamo ancora in tempo per prepararci al saggio della nostra vita, liberatevi dai condizionamenti, e venite a volteggiare con noi!

Vi lascio una ricetta favolosa che adoro per il suo gusto eccezionale, non è identica all'originale, perché l'ho resa più leggera e mangiabile anche da quelli perennemente a dieta!


Pastiera napoletana



Ingredienti:
per la pasta frolla vi mando in un altro post
Per il ripieno:
500gr di ricotta di pecora o mista
100gr di orzo perlato o un barattolo di grano già pronto
50gr di canditi
100gr di zucchero a velo
3 uova solo il rosso
2 cucchiai di sciroppo di fiori di arancio



Per la pasta frolla seguire le indicazioni già date, lasciarla riposare per circa 1 ora in frigo. Intanto in una pentola far bollire l'acqua, lavare l'orzo e quando bolle l'acqua farlo cuocere ci vogliono circa 40 minuti deve risultare molto cotto e morbido, lasciare raffreddare. Se volete fare prima scegliere il barattolo già pronto con il grano cotto per pastiera si trova in molti negozi. In un recipiente mettere la ricotta,l'orzo o il grano, lo zucchero, i canditi, i rossi d'uovo, i fiori di arancio mescolare bene fino a che il composto risulti omogeneo. Prendere una teglia tonda per crostate deve essere con il bordo alto, mettere la carta forno, stendere la pasta frolla con uno strato di circa 1 cm, bucherellare tutta la pasta in modo che non gonfi, lasciare ai lati un margine di pasta che andrà poi piegata sul ripieno, e lasciare un poco di pasta per fare le strisce di guarnizione.
A questo punto mettere il ripieno stenderlo uniformemente, mettere le strisce e piegare il bordo. Infornare a 180° a forno già caldo deve cuocere per circa 40 minuti, controllare che abbia un colore ambrato. Lasciare raffreddare prima di servire.
Vi assicuro che è fantastica, aiuta anche nella meditazione, e fa dire degli OMMMM incantevoli.


A tutti un' assaggio di questa sublime crostata, e poi danzate e lasciate malinconia e chili di troppo!

A presto

Doriana

lunedì 20 marzo 2017

A proposito di Penelope...

E' stata veramente una magnifica giornata, voglio ringraziare tutti quelli che hanno partecipato con il loro bagaglio di scienza e conoscenza, regalando il loro tempo prezioso a questa iniziativa che da tempo volevo organizzare.
Sono rimasta molto soddisfatta dell'evoluzione che ha preso, della continuità delle relazioni che si sono incastrate perfettamente una nell'altra, rendendo fruibile senza fatica la conoscenza di un argomento spesso sorvolato, spero di essere riuscita nel mio intento; quello di provare che la menopausa è solo un momento di cammino nella vita della donna, con cambiamenti, evoluzioni, modificazioni che ci portano verso un miglioramento e ad una crescita interiore.
Dove niente è più scontato, o banale, ma dove tutto assume un significato importante.
Dove il tempo imprime i suoi segni, ma dove la capacità alla vita diventa più profonda e più vera.
Tanti segni, tante battaglie, vinte e portate a termine con la forza e la saggezza che spesso solo una Donna sa fare!
















Grazie

Doriana

martedì 7 marzo 2017

Siamo alla frutta...

Mi rattristo sempre ascoltando e guardando quelle trasmissioni sulla politica, o sulla vita che scorre nella nostra Italia.
Guardo e non capisco cosa vogliano farci capire, che siamo rovinati, o che stiamo migliorando, o che forse siamo usciti dalla crisi.
Non riesco a comprendere perché ci si faccia tanto male tirando fuori tutti questi panni sporchi, per poi lavarli in Arno!
Ma è possibile che in tutta l'Italia non ci sia un politico che non abbia infilato le mani nei soldi degli altri?
Come possiamo pensare di rinascere se siamo nel pieno Medioevo politico, cercare di capire come votare o dove dirigersi in questo caos è impossibile, tutti si stanno riproponendo con nomi di fantasia. Il PD si smembra in tanti piccoli apparati riproduttivi del vecchio Partito Comunista, quindi ci ritroveremo con nomi analoghi o simili per creare una grande confusione in quelli che andranno a votare.
Ma siamo sicuri che ci saranno le elezioni?
Quanta confusione, indecisione, spostamenti da un lato all'altro, il rosso diventa bianco, il bianco diventa nero, e poi c'è un pastrocchio di colori, che si mescolano senza avere un senso.
Ma cosa ricavare da tutto questo pastrocchio politico?
Bisognerebbe fermarsi, ragionare, comprendere, identificare, chi racconta bugie, chi cerca di farci aderire ad idee non giuste attraverso l'inganno.
In tutto questo c'è solo un'idea meravigliosa, continuare a frodare il popolo, ad ingannare la specie umana, i grandi politici non vogliono lasciare il loro benessere, la loro agiatezza, ma soprattutto non vogliono lasciare il POTERE, che come diceva Andreotti, "logora chi non ce l'ha".
Ci vorrebbe un Uomo, non potente perchè ricco e con amicizie influenti, ma veramente Saggio, pieno di vitalità e di energia positiva, onesto, irreprensibile, con il mantello bianco capace di distruggere le tenebre che ci avvolgono, lacerando le paure che ci attanagliano, eliminando l'ipocrisia e la lassità mentale che ha portato da sempre, alla fine di grandi imperi ed epoche.
Questo non vuol dire avere come capi personaggi detti FORTI, con il pugno di ferro, eliminatori delle libertà altrui, non serve innalzare muri, circondarsi di difese armate, ci vorrebbe che tutti comprendessimo di dover faticare e lavorare per il benessere di tutti e dico TUTTI gli esseri viventi!
La potenza di un popolo non sta negli armamenti nucleari o chimici, ma sta in quella Forza interiore che ristabilisce le uguaglianze.


Vi lascio con una frase saggia.

"Il saggio non accumula: poichè considera tutto degli altri, tanto più ha egli stesso; poichè da' tutto agli altri, tanto più ha egli stesso.
La via del cielo reca profitto, non danno. La via del saggio è fare ma non contendere." Lao-Tzu





lunedì 27 febbraio 2017

Anche Penelope va in menopausa...

Ci siamo decisi a riprendere i nostri incontri di divulgazione sulle Medicine Naturali, e abbiamo preso come argomento quello tanto discusso e spesso maltrattato che riguarda le donne in quel momento particolare che le vede di nuovo a lottare con gli ormoni.
E' proprio la natura femminile ad essere soggetta  agli ormoni che ballonzolano in alto e in basso, da un lato all'altro, portando l'equilibrio sull'instabilità continua.
Inizia con la prima mestruazione, si arriva alla gravidanza, poi improvvisamente si scende in quel limbo che è la menopausa!
Sento sempre più donne terrorizzate da questo passaggio obbligato, dove tutte e dico tutte, ci ritroviamo con i nostri malesseri, incapacità, debolezze, ma soprattutto piene di chiacchiere e dicerie che ci lasciano impaurite davanti a detti popolari poco inerenti alla realtà dei nostri momenti.
Spesso l'immaginario umano ci vede come delle vecchie ciabatte in disuso, non più belle, non più affascinanti, non più in grado di esprimere la nostra meravigliosa femminilità.
Tutte bugie, si può restare in forma splendida anche in questo periodo della vita, mantenendo un corpo snello ed atletico, un viso armonico e con poche rughe, una mente attiva e lucida, la voglia e il desiderio di fare cose nuove, di inventare e a volte anche di strafare!
Alimentarsi in modo corretto, muoversi giornalmente con delle belle camminate, aiutarsi con le medicine naturali, come l'omeopatia, la fitoterapia, l'agopuntura, mantenendo in questo modo una naturale salute e voglia alla vita.
Tutto questo verrà spiegato e illustrato in maniera coerente e scientifica, dai professionisti che interverranno al nostro convegno, vi sarà possibile portare i vostri dubbi e ricevere spiegazioni adatte.
Voglio pensare che sarete numerosi, ed interessati a questo importante confronto, dove avrete la possibilità di incontrare e conoscere esperti di grande professionalità, e dove nulla sarà lasciato al caso, ma verranno considerate gli aspetti fisiologici, biologici, psicologici e olistici.
Verranno sfatati dei miti che troppo spesso riguardano questo periodo naturale della vita, comprendendo a fondo i problemi, le necessità le opportunità che solo la Menopausa ci può dare!



Colui che studia un solo ramo del sapere non potrà mai arrivare alla giusta conclusione.

Doriana

Saremo a Sanremo...

Dopo innumerevoli anni ho guardato Sanremo, non tutto perché troppo lungo, ma abbastanza per dire che è stata una performance veramente elegante, bella, con musica, senza tanto sfarzo, ma soprattutto con una conduttrice eccezionale Maria De Filippi.
La sua naturalezza nel presentare i concorrenti è stata una cosa nuova per questo tipo di spettacolo, senza tanti fronzoli e smancerie ha condotto tutto lo spettacolo con grazia e professionalità, con naturalezza e simpatia, accanto alla parte maschile di Carlo Conti, anche lui sempre impeccabile, educato, attento, mai volgare.
Sembra incredibile ma per la prima volta ho visto una conduttrice assistita da un conduttore, una donna affiancata da un uomo, forse che le cose stanno cambiando veramente?!
Tutti e due veramente gradevoli, hanno portato avanti il programma senza renderlo banale, scontato e troppo sfarzoso, che in questi momenti difficili italiani sarebbe stato di non grande gusto!
Parlare di musica da una profana come sono è molto difficile, diciamo che alcune canzoni mi sono piaciute, altre non le ho capite, ma alcune le ho trovate orribili.
Questo Festival che tende verso la melanconia temporale, che resta attaccato a modalità antiche e poco adatte ai nostri tempi, forse dovrebbe essere dismesso a favore di altri spettacoli musicali che ci facciano conoscere veramente nuovi cantanti, giovani autori, ma si può sempre restare attaccati a cantanti attempati, che cercano ancora di sopraffare i giovani con melodie romantiche, con rime amore-cuore, e poi voci che si strozzano in gola in quanto non più capaci di raggiungere tonalità elevate.
E poi che dire dello spettacolo in se fatto di abiti, trucchi e parrucchi, e di quanto siano costati i ritocchi di chirurgia!
Tra le vecchie glorie mi è piaciuta molto la Fiorella Mannoia, eleganza e ottima canzone, bella voce.
Tra i giovani Michele Bravi, molto gradevole la musica, intense le parole, direi bravo.
Abolirei tutto quel chiacchiericcio fatto dopo il festival, dove c'è sempre qualcuno che si lamenta del risultato, o che semplicemente asserisce di essere contento di aver partecipato.
Non credo nella sfruttata frase "basta partecipare", se uno insiste nonostante l'età della pensione a partecipare a queste manifestazioni, forse non è solo il partecipare che lo interessa ma è anche quella nostalgica idea di vincere ancora come era accaduto trent'anni prima.
Fa parte del nostro tempo, i vecchi non contenti di quello che hanno arraffato negli anni, non lasciano spazio ai giovani, sempre con l'idea che quello che loro hanno fatto e che continuano a fare sia la cosa migliore. Dovremmo imparare il rispetto, la gioventù dovrebbe imparare a pretendere quello che è loro diritto avere...un posto di onore in questa vita!





Lasciare spazio aiuta a vivere meglio!

Doriana

martedì 17 gennaio 2017

Siamo Donne...

Purtroppo si sentono ancora notizie di omicidi di donne, le cronache ci lasciano senza fiato di fronte a queste uccisioni senza ragione, fatte da uomini che dicono di amarle.
Siamo rimasti ai tempi di "quando Berta filava", la supremazia maschile è sempre esistita e sempre sarà, come tanti bimbi non cresciuti rivendicano le loro COSE, i loro giocattoli, così quando una donna si stanca del loro comportamento infantile, dittatoriale e il battere i piedi indispettiti non le fa più stare bene,  decidono di interrompere il rapporto, perché spesso sono le donne che decidono, i bimbi non soddisfatti di aver perso la loro bambola, vanno e la rompono!
Ogni volta che ascolto di questi omicidi, e non chiamiamoli "FEMMINICIDI" perché è come sminuire quello che fanno, ho di fronte l'immagine di una bambola rotta, dove si staccano le gambe, le braccia e la testa.
Giocare ancora con queste modalità lo trovo veramente da trogloditi, quanto tempo ci vuole perché un uomo cresca e diventi responsabile delle proprie azioni, altri 40/50 anni?
Perché quando una donna viene lasciata, anzi abbandonata, con figli, con un problema di salute, perché noi donne, non andiamo e uccidiamo, facendoli divenire dei bambolotti distrutti?
Leggevo giorni fa il libro di Oriana Fallaci "Il Sesso Inutile", scritto negli anni sessanta, dove la scrittrice fa un viaggio intorno all'esistenza della donna, di quelle donne ancora lontane da quello che era il nostro stato sociale di allora, indiane, cinesi, e descrive quanto fosse terribile l'esistenza di una donna allora in quei posti, dove veniva sposata, ripudiata, abbandonata, o ancora peggio decideva dopo essere rimasta vedova di finire bruciata con la salma del marito.
Ma cosa è cambiato, quando in società apparentemente evolute troviamo bambine sposate con uomini anziani, dove si ascoltano racconti terribili dove esiste l'aborto selettivo per le nascite femminili, di uccisioni barbare, dove più semplicemente c'è discriminazione in ambito lavorativo.
Non portatemi quegli esempi patetici che vedono le donne in ruoli maschili. come quello del medico, del chirurgo, del politico; perché è solo un falso in bilancio!
Alle donne sono stati regalati ruoli lavorativi e sociali, che il maschio rampante non ama più fare, in quanto molto faticosi, sia per gli studi che per il lavoro da intraprendere, e poco redditizi; solo questo il motivo che ha creato alcuni spazi in ambito del lavoro.
Ma vogliamo parlare dello stipendio sempre inferiore rispetto a quello maschile, o del fatto che raramente una donna fa carriera dentro una struttura.
E ancora quanta considerazione c'è di una donna che lavora: un uomo forte sul lavoro è uno che sa quello che vuole, e lo prende, una donna risoluta e che non si lascia schiacciare diventa una "stronza". E vogliamo discutere della solita proposta indecente che viene fatta ad una donna quando cerca lavoro?
Riflettere ed ampliare questi punti dovrebbe portarci a trovare la soluzione, siamo stati creati uguali, con piccole variazioni sul tema, e quello che non si è mai sopportato delle donne è la loro capacità di esecuzione, di sintesi, di legare la realtà al sogno, senza mai perdersi; mantenendo stabile l'idea della maternità, di sorreggere senza tanto lamentarsi, qualsiasi problema e fatica legata alla vita.
Ma soprattutto la capacità romantica di innamorarsi spesso di maschi che nulla hanno a che fare con la realtà del loro pensiero.
Siamo diventati tecnologici, più alti, viviamo più a lungo, siamo tutti laureati, ma una cosa ci manca la capacità semplice ed innocua di saper AMARE!
Vi lascio con questa frase detta da una donna indiana intervistata dalla Fallaci:
"Ho capito che tutte le donne sono uguali nel mondo e che vogliono le medesime cose: una famiglia, una casa, i soldi per campare, la libertà. Ho capito che le indiane hanno subito nella ricerca di quelle cose il più drammatico cambiamento che le donne di un paese abbiano mai subito. Io non so se questo le renda più felici o infelici, ma di una cosa sono certa: non sono più innocue farfalle. Sono Farfalle di Ferro."



Con tutto l'amore possibile

Doriana

giovedì 12 gennaio 2017

Freddo...

Sono un animale che ama il caldo, il mare, il sole, le giornate che ti fanno sentire viva e non ibernata come adesso!
L'Italia è sotto una coltre di neve e di ghiaccio, e anche l'Umbria non fa sconti. Temperature non solo ad una cifra, ma con segno negativo.
Desiderare l'estate è troppo inverosimile, ma anche credere di poter accedere ad una primavera anticipata diventa fantascienza.
Mi devo accontentare della Siberia, e di vivere questi giorni come dei merluzzi nel surgelatore.
Oggi nessun argomento triste o impegnato, vi lascio solo una ricetta!


Gnocchi di patate al salmone




Ingredienti per 4 persone:

500gr di gnocchi già pronti freschi
oppure fateli voi:
1kg di patate gialle
1 uovo
farina di manitoba qb
per il condimento:
400gr di salmone affumicato
200gr di panna fresca
2 cucchiai di besciamella
2 cucchiai di brandy
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
olio evo qb


Se volete potete preparare gli gnocchi in casa, lessare le patate con la buccia, quando sono cotte, schiacciarle con lo schiacciapatate, potete farlo anche senza togliere la buccia, perché resterà magicamente nell'attrezzo. Su una spianatoia mettete la farina, aggiungete le patate e fate al centro uno spazio con la mano,  mettete nel centro l'uovo intero, adesso impastate e aggiungete farina quanto basta per avere un impasto morbido che non si attacchi alle mani.
Lasciate riposare per qualche minuto, e poi tagliate dei pezzetti di pasta e arrotolateli come dei lunghi lacci, tagliate dei piccoli pezzi e aiutandovi con una forchetta o con l'apposito attrezzo di legno rigato, schiacciateli con le dita passandoli velocemente sulla forchetta, verranno degli gnocchi buoni e belli e soprattutto assorbiranno il condimento.
Intanto mettete a bollire una pentola con l'acqua, mentre in una padella capiente mettete dell'olio e aggiungete un cucchiaio di concentrato di pomodoro lasciate cuocere per qualche minuto, stemperate con il brandy, a questo punto mettete il salmone tagliato a listarelle lasciate cuocere per 10 minuti e in ultimo mettete la panna e la besciamella, far cuocere per circa 15 minuti.
Come bolle l'acqua versare gli gnocchi, fatti da voi o comperati, fate attenzione perché schizzano e vi potete scottare. Portare ad ebollizione e come gli gnocchi vengono in superficie, spegnere il fuoco e scolarli condirli e servire caldi.
                                           

Buon appetito, gli gnocchi sono ottimi come piatto unico!

martedì 10 gennaio 2017

Per conoscere...

Non conosco chiaramente quelli che mi seguono, ma voglio ringraziarli per la volontà, la capacità, e la numerosità.
Grazie a tutti!
Vorrei consigliarvi anche un altro blog, molto più istruttivo e vicino alle esigenze odierne, tenuto da una ragazza favolosa laureata in Economia, che ha trattato nelle due tesi della sua laurea argomenti che sono sicuramente di largo interesse.
Che ne dite di andare a sbirciare il blog THE STAR MONEY  tenuto da Eleonora.

Provate a leggere e a lasciare anche commenti, lei conoscendo bene la lingua inglese lo scrive e lo parla perfettamente!

Buona lettura e tanta informazione!

Doriana

Vacanze di Natale...

Fare, pensare, organizzare, desiderare, realizzare, le vacanze di Natale!
Viaggiare e guardare, per tenere nella mente le meraviglie che incontri nel mondo, a Natale ci sono riuscita solo molti anni fa, quando giovane e libera, mi organizzavo per le feste.
Ho fatto delle belle vacanze in montagna, poca neve ma i posti sempre splendidi.
Ricordo in particolare il mio primo viaggio, organizzato con la mia più cara amica Antonella, inseparabili, era l'altra parte di me, ci organizziamo per partire durante il Capodanno.
Era il mio primo appuntamento con la montagna, esperienza unica, Bolzano si arriva in treno, un freddo terribile, e poi la funicolare per arrivare a Passo della Mendola.
Arrivate in cima ci si presenta davanti alla stazione un San Bernardo bellissimo con la classica botticella legata al collo, con la sua flemma ci accoglie, e poi una camminata fino all'albergo.
Ricordo bene quei giorni passati tra le piste, a guardare quelli che sciavano, ho sempre avuto paura degli sci, il sole, le camminate tra il verde e la poca neve.
Momenti magici che ti portano allegria al cuore, ricordare la mia amica, il capodanno con i canederli, che a me non piacciono, la serata con tante persone vocianti, la gioia che ti faceva sperare in momenti ancora più belli.
Sono andata altre volte in montagna, anche se non la amo moltissimo per me troppo freddo, troppa neve, ma la prima volta è stata fantastica, come i bimbi che vedono per la prima volta quello che non potevano neanche immaginare.
Ricordo le risate ed anche le litigate di quei giorni, essere amiche non vuol dire che si debba condividere tutto.
Quello è stato un bel capodanno soprattutto fatto di montagna, di neve di vacanza e di una AMICA che è stata e resterà la mia amica del cuore!


                                     

 















" Sebbene l'amicizia racchiuda in sè moltissimi e grandissimi vantaggi essa supera di certo ogni cosa, perché fa risplendere le buone speranze per l'avvenire e non permette che gli animi si avviliscano e vengano meno" Cicerone L'AMICIZIA.


Un abbraccio forte


Doriana