martedì 23 febbraio 2016

Feuilletton n° 4...America



La famiglia di mia nonna Pasqua era formata da due maschi ed una femmina, altro racconto fantastico era quello di zio Pio migrato in America, dove grazie alla sua Fortuna o alla sua Intelligenza, era diventato miliardario.
Non si parlava spesso di questo zio fantastico, era il classico zio d'america ricchissimo, che spesso si ritrova nelle favole, ma questa non è una storia inventata è vissuto ed era diventato ricco.
Partito nel tempo del proibizionismo in America, aveva provato a portare con lui mia nonna Angela, essendo molto uniti, sapete quando si partiva con la nave, tutti stipati un po' quello che racconta la storia del Titanic.
Mi sono sempre immaginata loro due per mano e con una valigia piena di quel poco che si poteva avere a quei tempi, ti facevano imbarcare insieme solo se sposati, e così alla domanda se lei fosse la moglie di mio zio Pio, mia nonna ingenuamente rispose "no" e così non fu possibile per lei partire.
Zio Pio arrivò in America insieme ad altri suoi amici del paese in un posto che io non ricordo, lavorò nelle miniere di carbone.
Poi iniziò il commercio con un bar dove vendeva alcolici, cosa che sembra non potesse avvenire, essendo quello il periodo del proibizionismo americano.
Piano piano fece molti dollari, iniziò ad investire sulle ferrovie ed altre cose, mise su una fabbrica di polpette all'italiana, fece delle ricerche sulla famiglia Boni ritrovandone la provenienza, che a detta dei ricordi di mia madre era spagnola, riportò lo stemma di famiglia che mise come marchio di fabbrica sui barattoli delle polpette.
Quanta fantasia poteva avere quell'uomo, girò il mondo come turista ben due volte, e quando tornava a trovare mia nonna al paese era sempre festa.
Era un uomo proprio strano.
Mia madre raccontava che nonostante il bene che voleva a nonna Angela, lui andava a dormire allo Hotel Hilton a Roma, perché amava il cambio delle lenzuola tutti i giorni e a quei tempi le case erano sfornite di lavatrici quindi difficile lavare la biancheria quotidianamente.
Al paese quando c'era Lui era sempre festa, balli, canti e pagava per avere tutto questo.
Di Lui sono rimaste foto in bianco e nero sbiadite, un po' come questi ricordi, portati dalla bocca di mia madre e annebbiati nei miei ricordi.
La storia finisce in modo triste, morì intorno agli anni 50, da solo e apparentemente senza nessuna famiglia, non si era mai sposato.
Mia nonna non pote' andare al suo funerale e tanto meno prendere possesso di tutte le proprietà.
Ma durante la sua vita fece studiare le mie zie, Pasqua divenne maestra elementare, Lea segretaria, mentre mia madre scelse la professione di maglierista; allora lavoro molto richiesto e ben pagato.

Ma questa è un'altra storia!





Nonna Angela mai conosciuta molto adorata...detta Nina!


Un abbraccio!


Doriana