giovedì 28 aprile 2016

Si inizia...

Come spesso mi capita, ogni promessa è un debito, ed eccomi qui ad annunciarvi l'inizio del corso di Tango Argentino.
Le lezioni si terranno presso Villa Dorata, il mercoledì dalle 18,30 alle 20, tutto comincerà mercoledì 4 maggio.
L'abbigliamento è semplice con abiti comodi, mentre le scarpe debbono essere con il fondo di cuoio e con un tacco di 4/5 cm.
Il nostro Maestro si chiama Lazzaro Chionna, maestro di Tango Argentino, insegna ed organizza Milonghe oltre ad essere DJ di Tango.
La sua passione per il tango è diventata voglia di studiare. insegnare. diffondere questa disciplina e arte.
I suoi Maestri sono stati tra i più grandi, Alejandra Mantinan, Riccardo Barrios e Laura Melo, solo per fare qualche nome.
Come lui dice " Il Tango Argentino è una passione, una danza incredibile che, nel momento in cui tocca la tua anima, in vari gradi e misure modifica la tua vita".
Da sempre parlo di Anima ed anche questo approccio con il Tango si lega molto bene alla nostra idea di Vita e Anima.

Aspetto tutte le amiche interessate a questa disciplina a farsi sentire per telefono, o su fb, oppure direttamente con messaggio su questo blog.





 A presto ballando il Tango!

Doriana

PS: se volete più informazioni andate sul mio fb.

lunedì 18 aprile 2016

Ops! Opus Dei...

Avete visto il film "Codice Da Vinci"?
Il film come il libro parla in modo anche molto dettagliato dell'Opus Dei, e lo fa con quel personaggio cattivo di Silas, uomo assorbito da questa organizzazione religiosa.
Vi ricordate la profonda perfidia nell'uccidere altre persone, e come gestiva la sua vita, con cilici, fustigazioni, grandi mortificazioni, dove il dolore lo faceva elevare nella scala dei valori di "amore di Dio".
Oggi leggendo il mio Natural style, arrivo ad un articolo dove ritrovo tutto questo, raccontato da una donna che ha vissuto certe esperienze; Emanuela Provera è stata "numeraria" nell'Opus Dei.
Un racconto che ai nostri tempi sembra vaneggiamento di una povera demente, fantasie che non possono far pensare a realtà.
Lei è riuscita ad uscire da questo groviglio allucinante, ed ha scritto un libro "Dentro l'Opus Dei" (Chiarelettere, 14 euro), dove denuncia in modo dettagliato le atrocità subite dal 1986 al 2000, periodo che lei ha trascorso nell'organizzazione.
Racconta come lei abbia portato un cilicio che le stringeva la coscia, facendo in modo che  le punte c entrassero nella carne viva, e poi fustigarsi per arrivare alla salvezza dell'anima.
Rinunciare ad una vita propria, prendendo impegni di povertà, obbedienza alle direttrici, e l'onere del celibato tutto per far parte della "Aristocrazia dell'amore".
Il suo coraggio e la sua forza di uscire alla luce e raccontare tutto quello che non è quasi mai trapelato di questa organizzazione o meglio di questa setta, dove uomini e donne spesso soffocate ed annichilite decidono di restare per paura, e dove alcuni arrivano al suicidio per interrompere gli atroci supplizi, fisici ma soprattutto mentali.
Mi ha fatto ricordare anche un'altra donna che ho conosciuto che come  Emanuela è riuscita ad abbandonare l'Opus Dei, ma non ha mai raccontato per lo meno a me, quello che aveva subito.
Storie che mi hanno fatto riflettere e meditare su quante realtà esistano nella vita di tutti i giorni, e quanto poco ne sappiamo, perché appartenenti a ceti sociali diversi, perché nascosti nell'ombra del silenzio e della non denuncia.
Per chi non conosce l'Opus Dei una piccola panoramica su questa organizzazione para-religiosa. Fondata nell'ottobre 1928, da Josemaria Escrivà per "diffondere il messaggio che il lavoro e le circostanze ordinarie sono occasione di incontro con Dio e di servizio nei confronti degli altri, per il miglioramento della società".
Ideali bellissimi!
Come tutte le organizzazioni è legata a degli statuti o leggi, soprattutto vengono delineati i ruoli che appartengono ad ognuno che faccia parte dell'ordine.
Tra i vari membri si distinguono i "numerari", persone che vivono nel celibato devono essere laureati e si dedicano alle necessità spirituali degli altri fedeli, oltre a mantenere il proprio lavoro, vivono nei centri dell'Opus Dei.
Esistono poi le "numerarie ausiliari", che dedicano la propria attività professionale alla cura dell'Opus Dei.
Gli  "aggregati", vivono il celibato apostolico, ma possono continuare a vivere con le famiglie di origine e possono non essere laureati.
Poi troviamo i "soprannumerari" persone sposate o celibi che partecipano allo steso lavoro apostolico ma dove però vivono e si dedicano alla propria famiglia.
Ed in ultimo troviamo i "cooperatori", persone anche non cattoliche, non cristiane o non credenti che abbiano il desiderio di contribuire allo sviluppo dell'Opus Dei e di condividerne la spiritualità.
Strana questa cosa dove un gruppo religiosamente religioso fino al fanatismo possa accettare esseri che non vivono questa realtà, ma condividono spiritualità, ma di cosa?
Lascio a voi ogni commento anche interiorizzato, comprendere questa piramide di potere non è facile, quel poco che vi ho scritto nella descrizione sintetica l'ho trovato su Wikipedia, cosa possa nascondere tutto l'arcano sotto una copertura religiosa ve lo lascio immaginare, e se siete curiose potete indagare meglio di me.
Sicuramente comprerò il libro e lo leggerò per cercare di approfondire meglio il loro significato religioso o filosofico e per comprendere e conoscere meglio il tutto.

Dopo questo film dell'orrore vi propongo una bella ricetta.



Tonno in crosta di semi con insalatina di arance e pomodori




Ingredienti per 4 persone:

4 fette di tonno fresco
5 pomodori
1 cespo di insalata icerberg
30 gr di semi misti
10 pomodorini tipo pachino
5 arance
olio evo
sale qb


La cosa fondamentale che il tonno sia fresco e tagliato in tranci un pochino alti, vi serve una padella grande da contenere le 4 fette. Mettere la padella sul fuoco basso e farla scaldare, intanto avrete impanato con i semi il tonno, mettere l'olio nella padella e aggiungere le fette di tonno alzare il fuoco e lasciare cuocere prima da una parte e poi dall'altra le fette, quando sono rosolate aggiungere il vino bianco, lasciare sfumare.
In un piatto mettere le fette di arance con i pomodori lavati e tagliati, io elimino i semi perché poco digeribili, aggiungere l'insalata a foglie, condire con olio sale e limone, poggiare le fette di tonno e servire.
 Buon appetito!

giovedì 14 aprile 2016

Balla che ti passa,,,

Per me ballare è stata sempre una necessità, muoversi a tempo con la musica, scaricare tensioni, ansie, ma soprattutto l'armonia del movimento del corpo trasportato dalla musica.
Ho frequentato discoteche, quando la musica dei Bee Gees imperversava, quando Michael Jackson ti faceva muovere senza sosta, insomma secoli fa quando la disco music era agli albori.
Adoravo quella musica, quel ritmo, però è da qualche anno che la mia passione si è spostata sul tango argentino.
La definirei la danza della passione, si balla abbracciati al partner, dove i due si attraggono e respingono in una specie di dialogo verbale.
Il ballo ci aiuta ad essere toniche e a restare sexy, anche quando gli anni iniziano a pesare.
La musica viene organizzata in tandas, o anche detto giro di tango, ed è  in tre ritmi musicali, che poi corrispondono ad altrettante tipologie di ballo; il Tango, la Milonga e il Tango Vals.
Provare per credere nella forza trascinante di questa disciplina, tonifica tutta la muscolatura, si consumano calorie fino a 500 in un'ora di lezione (meglio della zumba), migliora la respirazione, aiuta notevolmente la postura, regala equilibrio e coordinazione nei movimenti.
Ma gli effetti terapeutici continuano anche sulla psiche, si ritrova fiducia in se stessi e anche nell'altro.
L'abbraccio calma l'ansia e riduce lo stress, portando una sensazione di profondo benessere.
Imparare i passi base, ma portare anche il partner, sarà un'esperienza meravigliosamente unica.
Il mio viene!



A tutti un abbraccio!

Doriana

venerdì 8 aprile 2016

Prima...primavera

Svegliarsi ed essere stanca, rotolarsi giù dal letto per affrontare ancora una volta una giornata intensa con poche soste.
La primavera stanca, consuma energie di fegato, cercare di ricostituire la forza muscolare non è facile.
Disintossicarsi è sicuramente l'unico modo per sostenere questa stagione, bella, intensa, dove il verde, colore di fegato, irrompe nella natura e nel nostro sistema di vita.
Bene, prima di tutto un po' di meditazione, attraverso anche la preghiera, o soltanto restando in ascolto del silenzio ad occhi chiusi.
Poi una leggera e sana colazione, frutta fresca, del pane tostato, o un bel budino al cioccolato di chia.
Ed eccoci pronti per affrontare tutti i riti della giornata, il frastuono, il correre, ma mai troppo, l'ascolto, gli inciampi!
Che raccontarvi ancora cosa mangio a pranzo?
Una bella insalata, con semi tostati, poco olio, un pizzico di sale, un goccio di limone, e riso venere o basmati cotti nel forno, non bolliti perchè mantengano il loro sapore e non contengano acqua.
E ancora impegni di lavoro e di vita, che mi danno la possibilità di ciarlare con persone meravigliose, umane.
In tutto questo mettiamoci un'ora di camminata a passo veloce, qualche ora di yoga, ed eccoci arrivate alla sera, dove tutto sembra rallentare, tutto trova pacatezza e stanchezza, si cena insieme alla famiglia, verdure e proteine, che possono essere animali o vegetali; ed eccomi pronta per il pigiama party!


Buona Primavera!

Doriana










martedì 5 aprile 2016

Lentamente Tango....

Rallentare è la cosa migliore per vivere!
E' quello che mi sto prefiggendo da diversi anni, vivere lentamente, assaporare le emozioni, imparare a condividere con se stessi le cose belle della vita.
Leggere un bel libro, scegliere tra le esperienze che ci piacciono, lasciarsi andare alla fantasia, portare il nostro pensiero verso la riflessione.
E come possiamo arrivare a tutto questo?
Lasciando tutto ciò che è tecnologico, cliccare, twittare, correre dietro il tempo che ci sfugge.
Se rallentiamo, il tempo magicamente rallenta con noi, e in questo modo riusciamo a fare più cose e ad avere lo spazio che ci meritiamo.
Chiederci cosa ci piace fare, cosa desideriamo avere, perchè abbiamo voglia di capire lo stato d'animo che si muove nel cuore, proprio per questi motivi ed altri ancora, fermiamo il pensiero, rallentiamo il nostro cervello, perché da studi fatti la scienza ha visto che il cervello è l'elogio della lentezza.
Prendersi delle pause, rimettere in ordine, di tutto questo si occupa la parte sinistra, che è ancora più lenta della destra, la parte sinistra è legata al ragionamento, alla riflessione, riesce ad elaborare il linguaggio, praticamente l'opposto del modo di vivere odierno: clicca e corri, vedi e fai, mangi e parli, guardi e corri.
La parte sinistra rappresenta la tartaruga, lenta, flemmatica, a volte quasi immobile, ma ricettiva.
Spesso senza accorgercene usiamo il lato destro, quello più animale, fatto per fuggire davanti alle necessità, al pericolo, lato meno eletto, prende sempre di più il sopravvento sul lato sinistro.
L'emisfero sinistro induce alla riflessione, porta alla pazienza, ritroviamo  nella vecchia letteratura l'adagiarsi sulla lentezza, sulla parsimonia e l'uso giusto del tempo.
Leopardi definiva la lentezza come " la più eroica virtù", mentre Ulisse eroe di altri tempi ci lascia riflettere sulla saggezza e sulla capacità di pensare con pazienza tenendo a bada la fretta data dall'emotività iniziale che scatena spesso situazioni non buone, egli infatti per non cedere al canto delle Sirene si lascia legare all'albero della nave, per non essere trascinato alla rovina ed alla distruzione.
Il pensiero rapido era ad appannaggio dei cavernicoli, perché dovevano agire e non riflettere, dovevano scampare alla belva ed al pericolo imminente che li sovrastava, quindi dovevano avere una risposta rapida legata alla loro sopravvivenza.
Come esercitare questa lentezza, basta cercare di non lasciarsi coinvolgere dalla paura di perdere il tempo, ma cercare di allentare il senso di ansia che spesso sovrasta questa società di trogloditi.
Muoversi lentamente respirando, cosa che si può apprendere con lo yoga, ricominciare a leggere dei libri di tipo umanistico, con la sola voglia di conoscere senza avere fini pratici, assaporare una giornata di sole camminando in riva al mare o in un bosco, oppure intraprendere un'attività come il ballo, dove niente ha finalità economiche o di interesse, se non quello che riguarda la nostra crescita ed il nostro benessere.
Il ballo è sempre stato un  mio interesse, ed il Tango è quello che preferisco,ballo lento, fatto di sensualità, legato all'azione ragionata e controllata, al movimento guidato dalla musica, e da un 'altro essere umano che ha le tue stesse necessità, lentamente ballare!
Il tango è un genere musicale e un ballo; ma anche una poetica, un'interpretazione musicale, un modo di esprimersi e un linguaggio corporale col partner, la necessità dell'abbraccio, la voglia di non restare soli, la forza e la calma nel tumultuoso vortice della musica.




Ricordiamoci che quando agiamo d'impulso usiamo il lato destro del cervello stiamo tornando indietro nel tempo e che non dobbiamo permettercelo.



A tutti quelli con intelligenza sinistra un saluto calmo e riflessivo!

Doriana


PS: chiunque di voi fosse interessato ad apprendere e ballare il Tango può lasciare un commento o contattarmi su Fb perché stiamo organizzando corsi di Tango.