martedì 5 aprile 2016

Lentamente Tango....

Rallentare è la cosa migliore per vivere!
E' quello che mi sto prefiggendo da diversi anni, vivere lentamente, assaporare le emozioni, imparare a condividere con se stessi le cose belle della vita.
Leggere un bel libro, scegliere tra le esperienze che ci piacciono, lasciarsi andare alla fantasia, portare il nostro pensiero verso la riflessione.
E come possiamo arrivare a tutto questo?
Lasciando tutto ciò che è tecnologico, cliccare, twittare, correre dietro il tempo che ci sfugge.
Se rallentiamo, il tempo magicamente rallenta con noi, e in questo modo riusciamo a fare più cose e ad avere lo spazio che ci meritiamo.
Chiederci cosa ci piace fare, cosa desideriamo avere, perchè abbiamo voglia di capire lo stato d'animo che si muove nel cuore, proprio per questi motivi ed altri ancora, fermiamo il pensiero, rallentiamo il nostro cervello, perché da studi fatti la scienza ha visto che il cervello è l'elogio della lentezza.
Prendersi delle pause, rimettere in ordine, di tutto questo si occupa la parte sinistra, che è ancora più lenta della destra, la parte sinistra è legata al ragionamento, alla riflessione, riesce ad elaborare il linguaggio, praticamente l'opposto del modo di vivere odierno: clicca e corri, vedi e fai, mangi e parli, guardi e corri.
La parte sinistra rappresenta la tartaruga, lenta, flemmatica, a volte quasi immobile, ma ricettiva.
Spesso senza accorgercene usiamo il lato destro, quello più animale, fatto per fuggire davanti alle necessità, al pericolo, lato meno eletto, prende sempre di più il sopravvento sul lato sinistro.
L'emisfero sinistro induce alla riflessione, porta alla pazienza, ritroviamo  nella vecchia letteratura l'adagiarsi sulla lentezza, sulla parsimonia e l'uso giusto del tempo.
Leopardi definiva la lentezza come " la più eroica virtù", mentre Ulisse eroe di altri tempi ci lascia riflettere sulla saggezza e sulla capacità di pensare con pazienza tenendo a bada la fretta data dall'emotività iniziale che scatena spesso situazioni non buone, egli infatti per non cedere al canto delle Sirene si lascia legare all'albero della nave, per non essere trascinato alla rovina ed alla distruzione.
Il pensiero rapido era ad appannaggio dei cavernicoli, perché dovevano agire e non riflettere, dovevano scampare alla belva ed al pericolo imminente che li sovrastava, quindi dovevano avere una risposta rapida legata alla loro sopravvivenza.
Come esercitare questa lentezza, basta cercare di non lasciarsi coinvolgere dalla paura di perdere il tempo, ma cercare di allentare il senso di ansia che spesso sovrasta questa società di trogloditi.
Muoversi lentamente respirando, cosa che si può apprendere con lo yoga, ricominciare a leggere dei libri di tipo umanistico, con la sola voglia di conoscere senza avere fini pratici, assaporare una giornata di sole camminando in riva al mare o in un bosco, oppure intraprendere un'attività come il ballo, dove niente ha finalità economiche o di interesse, se non quello che riguarda la nostra crescita ed il nostro benessere.
Il ballo è sempre stato un  mio interesse, ed il Tango è quello che preferisco,ballo lento, fatto di sensualità, legato all'azione ragionata e controllata, al movimento guidato dalla musica, e da un 'altro essere umano che ha le tue stesse necessità, lentamente ballare!
Il tango è un genere musicale e un ballo; ma anche una poetica, un'interpretazione musicale, un modo di esprimersi e un linguaggio corporale col partner, la necessità dell'abbraccio, la voglia di non restare soli, la forza e la calma nel tumultuoso vortice della musica.




Ricordiamoci che quando agiamo d'impulso usiamo il lato destro del cervello stiamo tornando indietro nel tempo e che non dobbiamo permettercelo.



A tutti quelli con intelligenza sinistra un saluto calmo e riflessivo!

Doriana


PS: chiunque di voi fosse interessato ad apprendere e ballare il Tango può lasciare un commento o contattarmi su Fb perché stiamo organizzando corsi di Tango.

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