lunedì 18 aprile 2016

Ops! Opus Dei...

Avete visto il film "Codice Da Vinci"?
Il film come il libro parla in modo anche molto dettagliato dell'Opus Dei, e lo fa con quel personaggio cattivo di Silas, uomo assorbito da questa organizzazione religiosa.
Vi ricordate la profonda perfidia nell'uccidere altre persone, e come gestiva la sua vita, con cilici, fustigazioni, grandi mortificazioni, dove il dolore lo faceva elevare nella scala dei valori di "amore di Dio".
Oggi leggendo il mio Natural style, arrivo ad un articolo dove ritrovo tutto questo, raccontato da una donna che ha vissuto certe esperienze; Emanuela Provera è stata "numeraria" nell'Opus Dei.
Un racconto che ai nostri tempi sembra vaneggiamento di una povera demente, fantasie che non possono far pensare a realtà.
Lei è riuscita ad uscire da questo groviglio allucinante, ed ha scritto un libro "Dentro l'Opus Dei" (Chiarelettere, 14 euro), dove denuncia in modo dettagliato le atrocità subite dal 1986 al 2000, periodo che lei ha trascorso nell'organizzazione.
Racconta come lei abbia portato un cilicio che le stringeva la coscia, facendo in modo che  le punte c entrassero nella carne viva, e poi fustigarsi per arrivare alla salvezza dell'anima.
Rinunciare ad una vita propria, prendendo impegni di povertà, obbedienza alle direttrici, e l'onere del celibato tutto per far parte della "Aristocrazia dell'amore".
Il suo coraggio e la sua forza di uscire alla luce e raccontare tutto quello che non è quasi mai trapelato di questa organizzazione o meglio di questa setta, dove uomini e donne spesso soffocate ed annichilite decidono di restare per paura, e dove alcuni arrivano al suicidio per interrompere gli atroci supplizi, fisici ma soprattutto mentali.
Mi ha fatto ricordare anche un'altra donna che ho conosciuto che come  Emanuela è riuscita ad abbandonare l'Opus Dei, ma non ha mai raccontato per lo meno a me, quello che aveva subito.
Storie che mi hanno fatto riflettere e meditare su quante realtà esistano nella vita di tutti i giorni, e quanto poco ne sappiamo, perché appartenenti a ceti sociali diversi, perché nascosti nell'ombra del silenzio e della non denuncia.
Per chi non conosce l'Opus Dei una piccola panoramica su questa organizzazione para-religiosa. Fondata nell'ottobre 1928, da Josemaria Escrivà per "diffondere il messaggio che il lavoro e le circostanze ordinarie sono occasione di incontro con Dio e di servizio nei confronti degli altri, per il miglioramento della società".
Ideali bellissimi!
Come tutte le organizzazioni è legata a degli statuti o leggi, soprattutto vengono delineati i ruoli che appartengono ad ognuno che faccia parte dell'ordine.
Tra i vari membri si distinguono i "numerari", persone che vivono nel celibato devono essere laureati e si dedicano alle necessità spirituali degli altri fedeli, oltre a mantenere il proprio lavoro, vivono nei centri dell'Opus Dei.
Esistono poi le "numerarie ausiliari", che dedicano la propria attività professionale alla cura dell'Opus Dei.
Gli  "aggregati", vivono il celibato apostolico, ma possono continuare a vivere con le famiglie di origine e possono non essere laureati.
Poi troviamo i "soprannumerari" persone sposate o celibi che partecipano allo steso lavoro apostolico ma dove però vivono e si dedicano alla propria famiglia.
Ed in ultimo troviamo i "cooperatori", persone anche non cattoliche, non cristiane o non credenti che abbiano il desiderio di contribuire allo sviluppo dell'Opus Dei e di condividerne la spiritualità.
Strana questa cosa dove un gruppo religiosamente religioso fino al fanatismo possa accettare esseri che non vivono questa realtà, ma condividono spiritualità, ma di cosa?
Lascio a voi ogni commento anche interiorizzato, comprendere questa piramide di potere non è facile, quel poco che vi ho scritto nella descrizione sintetica l'ho trovato su Wikipedia, cosa possa nascondere tutto l'arcano sotto una copertura religiosa ve lo lascio immaginare, e se siete curiose potete indagare meglio di me.
Sicuramente comprerò il libro e lo leggerò per cercare di approfondire meglio il loro significato religioso o filosofico e per comprendere e conoscere meglio il tutto.

Dopo questo film dell'orrore vi propongo una bella ricetta.



Tonno in crosta di semi con insalatina di arance e pomodori




Ingredienti per 4 persone:

4 fette di tonno fresco
5 pomodori
1 cespo di insalata icerberg
30 gr di semi misti
10 pomodorini tipo pachino
5 arance
olio evo
sale qb


La cosa fondamentale che il tonno sia fresco e tagliato in tranci un pochino alti, vi serve una padella grande da contenere le 4 fette. Mettere la padella sul fuoco basso e farla scaldare, intanto avrete impanato con i semi il tonno, mettere l'olio nella padella e aggiungere le fette di tonno alzare il fuoco e lasciare cuocere prima da una parte e poi dall'altra le fette, quando sono rosolate aggiungere il vino bianco, lasciare sfumare.
In un piatto mettere le fette di arance con i pomodori lavati e tagliati, io elimino i semi perché poco digeribili, aggiungere l'insalata a foglie, condire con olio sale e limone, poggiare le fette di tonno e servire.
 Buon appetito!

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