giovedì 26 ottobre 2017

Detesto...

Detesto tutto quello che si muove in modo subdolo e non preciso, detesto il pressapochismo degli esseri respiranti che si credono perfetti, detesto quello che ci viene propinato come necessario senza esserlo, detesto il provincialismo con cui spesso si vive, detesto l'ipocrisia in tutti i suoi aspetti!
Alla base della nostra vita spesso ci ripetiamo di dover fare, dover essere, dover vivere secondo schemi dettati da motivazioni che nulla hanno a che fare con l'essere umano inteso nella sua triade; corpo, mente, spirito.
Vivere in quel modo silenzioso, falso, ipocrita che ci porta ad essere falsamente interessati alle persecuzioni dei popoli, alle terribili e funeste problematiche umane, della terra che si va distruggendo, degli uomini che si uccidono senza motivo. restare indifferenti difronte a tutto, facendo finta di vivere nel modo giusto, corretto, dove ci si commuove per la farfalla che vola nell'aria, ma non ci interessa saper se il vicino riesce a sopravvivere.
Ma cosa ci serve per accorgerci che ognuno di noi ha bisogno di un altro per potersi sentire vivo, che siamo innegabilmente legati da fili invisibili che ci uniscono a volte in una sola forma di vita.
Quanta poca forza c'è nella nostra vita, tutto ha un colore sbiadito, un suono indefinito, una stretta di mano floscia e senza energia, un sorriso falso senza luce, un abbraccio che non scalda, un bacio che non ama!
Voler provare la vita attraverso questa poca energia non è pensabile, ci spaventa il contatto perché ci possiamo infettare, ci barrichiamo dietro falsi moralismi, ci si nasconde per non prendere posizioni azzardate.
Farei una giornata all'insegna del "Possibile tutto", guardarci senza conoscerci, abbracciarci senza amarci, salutarci con un bacio senza essere amanti, provare a sentire il calore dell'altro, donando altrettanto calore, formando una forza di luce che ci legherà per sempre al mondo che tutti desideriamo!
Utopia, fantascienza, filosofia, urlare un "NO" che possa essere avvertito fino in alto nel cielo, che poi si polverizzi in tanti no piccoli ma forti, che riempiano la terra di colore, di energia, di forza, capace di imprimere una rotazione giusta; dove la terra possa riprendere una orbita corretta.
Immaginare una trottola che ruota impazzita senza un ordine codificato da leggi Divine, dove solo il desiderio di molti uomini dotati di quella purezza che contrasta il buio, dove ci troviamo ormai da diversi anni, riesca ad imprimere la giusta rotazione  dove il bello non venga scambiato per banale, dove l'amore non venga confuso con l'ipocrisia, dove la religiosità non prenda il sopravvento come forza negativa di dominio, dove l'essere umano sappia riprendere in mano la propria forza vitale senza paura.
La paura, sentimento strisciante che incide sulle tematiche di tutti i giorni, quotidiano, politico, medico, spesso siamo confortati dal fatto che mediocremente ci riteniamo coraggiosi, senza tener conto che la paura ci attanaglia, ci stritola, ci avvolge in quelle spire che spesso ci fanno rinunciare a combattere per avere parte fondamentale della nostra vita.
Sicuramente è un'aspirazione surreale la mia, ma una cosa è certa "IO CI CREDO", e spero che altri pazzi come me pensino e desiderino la stessa cosa: una vita da ESSERE UMANO, che sia degna di questo nome.
Senza paura vivere, desiderando, auspicando, farneticando, pensando, volendo, vivere con amore quello che mi appartiene, senza che uno qualsiasi possa portare modifiche a questo.
Adesso una bella ricetta di un dolce che dolcifichi in maniera forte la nostra giornata.

Torta dei mille desideri



Ingredienti:
un pan di spagna già pronto, oppure una mia ricetta
una crema pasticcera fatta come segue:
3 uova fresche, dove useremo solo i tuorli,
4 cucchiai di zucchero o fruttosio,
3 cucchiai di farina o 4 cucchiai di fecola di patate,
1/2lt di latte vaccino oppure latte di riso ricordandoci che se usiamo del latte vegetale aggiungiamo un cucchiaio di farina,
3 cucchiai di cacao amaro o se preferite cioccolato fondente 100gr,
3 cucchiai di gocce di cioccolato fondente,
un baccello di vaniglia.
Per la bagna usare del liquore dolce allungato con acqua.

Sbattere i rossi con lo zucchero, intanto mettiamo a bollire il latte con la vaniglia, quando i rossi sono ben montati aggiungere la farina, il cacao o il cioccolato sciolto a bagnomaria,  mescolando delicatamente, subito dopo aggiungere lentamente il latte. In una pentola mettere dell'acqua a bollire ed immergere il contenitore della nostra crema facendo cuocere a bagnomaria. Quando inizierà a bollire e ad essere densa togliere dal fuoco lasciare raffreddare, intanto prendere il pan di spagna tagliarlo in due parti, bagnare con il liquore, spalmare la crema mettere le gocce di cioccolato, poi aggiungere l'altro strato, bagnare di nuovo e rimettere la crema mettere altre gocce di cioccolato. riporre in frigo e servire freddo.
Buone coccole a tutti.

Un abbraccio forte ed intenso come il cioccolato!

Doriana

giovedì 19 ottobre 2017

Ridere...

Adesso si fanno terapie della risata, yoga della risata.
Bene ridere sicuramente è una terapia ottima per il nostro corpo, per le difese immunitarie, per la psiche, per la mente...ma con chi ridere?
Mi chiedo perché si finisce di ridere durante la vita.
Ricordo perfettamente all'età di 20/30 anni le risate che mi facevo insieme alla mia migliore amica Antonella, tutto era perfetto per una battuta arguta seguita da una risata sonora.
Piano piano, lentamente quel ridere si è affievolito perdendo quella energia che ti faceva scuotere dalle risate, ti faceva piangere dal ridere, e non potevi fermarti perché solo guardandoti negli occhi ricominciavi a ridere.
Ma dove è finito questo meraviglioso sorriso senza poi grandi ragioni, poteva essere un tipo strano che passava, una stranezza che ti era accaduta durante la giornata oppure una tua defaillance che ti faceva piegare in due dalle risate.
Ti prendeva la pancia e i muscoli si contraevano fino a farti male, meglio di tutti gli addominali fatti in palestra.
Ma cosa succede durante gli anni, perché non riusciamo più a ridere, non dico sorridere, ma ridere, ridere a crepapelle.
Come possiamo fare per tornare a ridere, perché non ci sono terapie omeopatiche del buon umore, perché non abbiamo a disposizione un'aspirina del sorriso, tornare a ridere è quello di cui abbiamo bisogno!
Vediamo se riesco a darvi una ricetta economica e salutare.
Prendiamo la nostra vita passata dai 30 anni in su' e iniziamo a guardarla come se fossimo al cinema, il tuo film scorre inesorabile sullo schermo. Guardiamo attentamente come se non ci appartenesse, iniziamo da quello che spesso cambia la vita degli esseri umani: il matrimonio
Mi vedo quel giorno come se fosse adesso, l'abito pronto ed indossato, e per la grande paura una diarrea da non credere per una stitica come me! C'è da ridere!
Mentre finisco di prepararmi, i genitori di lui, chiaramente senza diarrea, in disparte, con una paura inesprimibile verso questa unione, che come si leggeva nei Promessi Sposi " sto' matrimonio non sa' da fare", non ridevano affatto.
Poi si arriva in chiesa, auto bellissima, chiaramente prestata da un amico carissimo di tuo marito, che dopo quel giorno diventa irrintracciabile. Come anche è poi accaduto alla mia carissima testimone, ed al grandissimo amico d'infanzia del tuo consorte, anche lui svanito nel nulla della vita!
Già questo fa molto ridere, ma a distanza di tanti anni fa anche pensare...
A cosa non ve lo dico adesso!
Intanto mi sono fatta veramente delle belle risate!
Grazie a questo film in 3D forse si riesce a capire il senso della vita attraverso tanto ridere...ridere a crepapelle!

Un abbraccio forte e tante risate, iniziate a ridere della vostra/nostra vita, per allungare la vita stessa, per poterla gustare fino in fondo!


Doriana