giovedì 14 gennaio 2016

Feuilletton n°3...ricordi lontani

Le liti dei miei genitori finivano sempre con viaggio e sosta a Gavignano, dove sono nata.
Un paesetto vicino Roma, più vicino a Colleferro, la città dove ho abitato per 20 anni. 
Fabbrica, ciminiere, sirene, puzze lancinanti che ti penetravano il naso e ferivano i polmoni.
Qui sono cresciuta, ho studiato e ho avuto le prime amicizie.
Gavignano  per me è un luogo sacro,qui mia madre è nata e vissuta gran parte della sua vita, dove era nata mia nonna Angela, mio nonno Francesco, le mie zie.
Dove odiavo andare a passare l'estate, un paese veramente...paese, fatto di paesani, di chiacchiere e maldicenze.
Durante la mia giovinezza ho avuto avversione per quel posto, ed ancora di più non lo sopportavo in quei momenti di forzata deportazione.
La casa molto grande, arredata da mobili liberty, piena di cose, di ricordi, di vita passata.
Adoravo quegli oggetti, mi facevano pensare che prima di me c'era stata gente, storia, dolore, passione, spesso gli oggetti prendevano vita nella mia fantasia, grazie ai racconti di mia madre, li vedevo animarsi tra le mani di mia nonna. 
Mia madre, storica illustre, con una memoria strepitosa, di tutte le cose avvenute prima di me.
Anche il ricordo è sparito con lei, nessuno può più narrare momenti che solo lei poteva far rivivere quasi fossero contemporanei al racconto.
Quello che mi appassionava di più era il racconto sulla mia bis-nonna di nome Pasqua, dove mi veniva raccontata come un'eroina, forte, coraggiosa, intraprendente; che fortissimamente aveva voluto e costruito lei stessa la casa, dove poi tutta la famiglia Boni era vissuta.
Il racconto diceva che questa donna impavida metteva pietra su pietra e portava avanti il progetto, ma poi qualcuno, che non ricordo, toglieva quelle pietre, ma Pasqua donna eroina, di notte le rimetteva al loro posto.
Certo in quei tempi 1800,non c'erano tutte le leggi sull'edilizia che ci sono oggi, forse bastava avere un terreno e la voglia insieme alla possibilità economica, per costruire.
Non ho mai saputo con chi fosse sposata, sicuramente con un signore che portava il cognome BONI.
La famiglia di mia nonna Pasqua era composta da mia nonna Angela, da zio Silvio e da zio Pio.

 Se avrete ancora la curiosità e la voglia di leggere vi rimando alla prossima puntata!







Questa sono io a 3 mesi, quelle due mani che si vedono sono di mia madre, ed il fotografo era mio padre.












Un abbraccio a tutti, vi lascio come sempre con una frase:

"non lasciare che l'orgoglio prenda il sopravvento, lascia fluire l'amore verso te stesso e verso gli altri, impara a inginocchiarti senza timore di fronte agli eventi della vita"

Doriana

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